Svizzera a corto di mele, chiesta deroga per l'import

Swisscofel si appella a Berna: servono almeno seimila tonnellate "extra" dall'estero

Svizzera a corto di mele, chiesta deroga per l'import
La Svizzera resta a corto di pomacee e chiede di poter effettuare importazioni straordinarie. Le gelate tardive dello scorso aprile hanno avuto effetti disastrosi sulla produzione elvetica: il raccolto di mele è calato del 35% rispetto all'anno scorso fermandosi a 40mila tonnellate, mentre quello delle pere è crollato (meno 70%), bloccandosi a duemila tonnellate. Preoccupato, il settore chiede a Berna di poter effettuare importazioni straordinarie.

L’obiettivo di vendita dei produttori svizzeri per le mele è indicato infatti tra le 56mila e le 60mila tonnellate, stando a quanto indicato dal Servizio di informazione agricola (Lid), un dato nettamente al di sopra dei volumi nazionali disponibili. Alcune varietà, come Elstar, Rubinette o Cox Orange, sono esaurite, mentre le "Boskoop" devono già essere importate.

Ecco allora che Swisscofel - associazione svizzera del commercio di frutta, verdura e patate - ha inoltrato all'Ufficio federale dell'agricoltura una richiesta di importazioni straordinarie per almeno seimila tonnellate entro il marzo del 2018. La legge elvetica prevede infatti che le importazioni di mele siano possibili solo a partire da aprile e il tetto massimo è fissato in 2.500 tonnellate. Il settore attende con fiducia una risposta dalle autorità di governo, sottolineando come il 2017 sia stato un anno assolutamente eccezionale, tale da richiedere misure straordinarie.

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