La primavera toscana di Phil Hogan

Il commissario Ue all’Accademia dei Georgofili e alla Conferenza regionale dell’Agricoltura

La primavera toscana di Phil Hogan
Venerdì scorso a Firenze, in Palazzo Vecchio, è stato inaugurato il 264esimo anno accademico dei Georgofili e nella sua relazione il presidente Giampiero Maracchi si è soffermato sui principali problemi del settore agricolo e le linee programmatiche dell’Accademia dei Georgofili.
Che il presidente ha così sintetizzato: garantire agli agricoltori un reddito minimo di filiera, conteggiare i servizi aggiuntivi dell’agricoltura e della selvicoltura, promuovere prodotti e materie prime di qualità, incentivare le attività complementari (energie alternative, materie prime no-food), favorire gli investimenti e il credito, informare consumatori e agricoltori.

La prolusione è stata tenuta da Phil Hogan, commissario all’Agricoltura e allo sviluppo rurale della Commissione Europea, il quale ha esordito dichiarandosi onorato di aprire l’anno accademico di una istituzione tanto prestigiosa e antica che ha indirizzato l’agricoltura fin dalla sua nascita, nel 1753, e continua a farlo ancora oggi. Il Commissario Hogan ha evidenziato come la Pac sia una politica fortemente improntata a fornire lavoro e sviluppo dal momento che il settore agroalimentare porta 44 milioni di posti di lavoro in Europa ed è per questo opportuno sostenere gli agricoltori e tutti gli operatori della filiera per affrontare la volatilità del mercato e le sfide della globalizzazione.

Hogan ha dichiarato che l’agricoltura europea deve ispirarsi all’attitudine italiana verso la qualità (vedi numero di prodotti alimentari a marchio Dop e Igp) perché questa filosofia sta portando molti risultati: il valore annuale dell’export agroalimentare europeo ha raggiunto l'anno scorso i 131 miliardi di euro, 29% in più rispetto al 2011 e 1,6% in più rispetto al 2015.

Il Commissario ha poi invitato agricoltori, accademici e cittadini a partecipare alla pubblica consultazione lanciata dalla Commissione sul futuro della Pac, che sarà aperta fino al 2 maggio e che ha già avuto oltre 27mila risposte da tutta Europa. Hogan ha concluso dicendo che il motto dell’Accademia dei Georgofili “prosperitati publicae augendae” è esattamente lo stesso obiettivo che si prefigge la Pac: portare crescita, sviluppo e lavoro per il bene di tutti.

Il tour italiano di Hogan ha fatto tappa anche alla conferenza regionale toscana dell'agricoltura. "Con il Regno Unito c'è un legame molto forte – ha detto Hogan parlando di Brexit - Una loro legge impone che il 40% dei prodotti venga importato, quindi da questo punto di vista non vedo problemi per il futuro. Inoltre sono fiducioso si possa arrivare, a breve, a una sorta di accordo di libero scambio che porterebbe benefici reciproci".

"Riguardo agli Stati Uniti - ha aggiunto - i cittadini americani hanno dimostrato e dimostrano di voler prodotti agroalimentari di qualità, come conferma il +11% di esportazioni nel 2016. Spero che Trump, che ha fatto la propria scelta, non imponga dazi troppo elevati. Ma anche nel resto del mondo vogliamo continuare a crescere. L'anno passato sono stato in Cina, Messico, Colombia e presto andrò in Arabia Saudita e Iran, accompagnato da prodotti e produttori di qualità. L'Ue quest'anno metterà a disposizione 130 milioni di euro per aiutare i Paesi membri a promuovere i propri prodotti".

E, ancora, la semplificazione: "E' il tasto sul quale ho insistito molto negli ultimi due anni, con 300 modifiche di procedimenti presentate – ha aggiunto - Un processo che continuerà per molti anni ancora. Un esempio? Quello che riguarda i sussidi erogati dagli enti pagatori: ho proposto che prima che la domanda sia presentata dagli agricoltori, si effettui un controllo preliminare in modo da eliminare gli eventuali piccoli errori che impediscono l'erogazione del sussidio e le possibili sanzioni che ne deriverebbero".

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