Attualità
Agrumi italiani, traguardo Cina raggiunto
Via libera ufficiale all'export di tutte le specie. Laudani, Oranfrizer: «Risultato importante»
Dopo i kiwi, anche per gli agrumi italiani si sblocca finalmente l'ingresso sul mercato cinese. Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) ha infatti ufficializzato il via libera del protocollo fitosanitario, firmato un anno fa, all'inizio del 2016, che consente alle aziende italiane di poter cominciare l'esportazione nel territorio cinese di tutte le specie di agrumi freschi, dalle arance ai limoni, dalle clementine ai mandarini ai pompelmi.
"Si tratta di un risultato importante per l'intero sistema italiano dell'ortofrutta – commenta Salvo Laudani, marketing manager di Oranfrizer – in quanto ora si potrà iniziare a discutere con le autorità cinesi anche di mele e di pere".
Il protocollo agrumi freschi, però, per il momento riguarda solo l'esportazione via mare. L'Italia ha chiesto l'estensione alle spedizioni aeree, ma ci vorrà ancora tempo per ottenere la modifica. "In Cina – aggiunge Laudani – esportiamo con continuità le nostre spremute fresche sul mercato di Hong Kong e a breve entreremo a Shanghai e Pechino".
"Conosciamo bene – evidenzia il marketing manager – le difficoltà di conservazione che incontrano soprattutto le arance rosse nelle spedizioni marittime in Giappone, dove lavoriamo da molti anni". Dalla raccolta dei frutti in Sicilia alla consegna nei supermercati dell'Estremo Oriente possono passare anche più di 40 giorni. Troppi per garantire la totale assenza di problematiche qualitative nelle arance rosse. E se l'aereo è l'opzione più costosa, "il treno – prosegue Laudani – potrebbe presto risultare il mezzo migliore per raggiungere la Cina, considerando il potenziamento dei servizi ferroviari tra lo stesso Paese asiatico e l'Europa".
"La macchina amministrativa ha fatto la sua parte, adesso spetta alle aziende siciliane organizzare i flussi commerciali", il commento di Antonello Cracolici, assessore all'Agricoltura della Regione Sicilia. "A breve sarà pubblicato l'avviso per individuare le ditte interessate che saranno sottoposte ad una scrupolosa verifica, per accertarne i requisiti richiesti in termini di controllo di qualità fitosanitaria".
Copyright 2017 Italiafruit News
"Si tratta di un risultato importante per l'intero sistema italiano dell'ortofrutta – commenta Salvo Laudani, marketing manager di Oranfrizer – in quanto ora si potrà iniziare a discutere con le autorità cinesi anche di mele e di pere".
Il protocollo agrumi freschi, però, per il momento riguarda solo l'esportazione via mare. L'Italia ha chiesto l'estensione alle spedizioni aeree, ma ci vorrà ancora tempo per ottenere la modifica. "In Cina – aggiunge Laudani – esportiamo con continuità le nostre spremute fresche sul mercato di Hong Kong e a breve entreremo a Shanghai e Pechino".
"Conosciamo bene – evidenzia il marketing manager – le difficoltà di conservazione che incontrano soprattutto le arance rosse nelle spedizioni marittime in Giappone, dove lavoriamo da molti anni". Dalla raccolta dei frutti in Sicilia alla consegna nei supermercati dell'Estremo Oriente possono passare anche più di 40 giorni. Troppi per garantire la totale assenza di problematiche qualitative nelle arance rosse. E se l'aereo è l'opzione più costosa, "il treno – prosegue Laudani – potrebbe presto risultare il mezzo migliore per raggiungere la Cina, considerando il potenziamento dei servizi ferroviari tra lo stesso Paese asiatico e l'Europa".
"La macchina amministrativa ha fatto la sua parte, adesso spetta alle aziende siciliane organizzare i flussi commerciali", il commento di Antonello Cracolici, assessore all'Agricoltura della Regione Sicilia. "A breve sarà pubblicato l'avviso per individuare le ditte interessate che saranno sottoposte ad una scrupolosa verifica, per accertarne i requisiti richiesti in termini di controllo di qualità fitosanitaria".
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