Euro Pool System, fatturato in ascesa grazie all'export

Timpanaro: mercato interno statico, altri Paesi corrono. Nuovi accordi e progetti in vista

Euro Pool System, fatturato in ascesa grazie all'export
Euro Pool System Italia prevede di chiudere il 2016 con un fatturato in crescita del 20% grazie all’estero. “Il bilancio dell’anno è decisamente positivo per l’export dei nostri clienti produttori che mandano i prodotti in Germania e verso i Paesi dell’Est - spiega Emanuele Timpanaro, direttore della filiale italiana del leader europeo nei servizi logistici nel settore degli imballaggi riutilizzabili aderente all’omonimo Gruppo - e il progresso del dato relativo al giro d’affari nella penisola fa sperare che le nostre attività saranno in ascesa anche per buona parte del 2017”.

“Stiamo per chiudere nuovi, importanti, accordi con distributori di vari Paesi europei e pertanto l’export è destinato a crescere progressivamente anche in Italia”, prosegue Timpanaro. “Alcuni importanti progetti sono in fase di start up e pensiamo possano dare una svolta importante alla diffusione del nostro modello di business. Presenteremo alcune novità a Fruit Logistica 2017".

"Sul fronte interno, invece - aggiunge il manager -  si rileva un sostanziale consolidamento rispetto allo scorso anno con un sensibilissimo incremento che però non deve illudere: in Italia permane una sorta di immobilismo generale, anche le soluzioni più innovative finiscono per trovare ostacoli a fronte di interlocutori che faticano a cambiare atteggiamento”. 

Il manager di Euro Pool System nota infatti  “una sostanziale staticità, un mantenimento delle attuali posizioni; piuttosto che provare a cambiare per dare una sterzata al comparto, si preferisce l’instabilità e la precarietà”. 

“Nulla di nuovo sotto il sole”, aggiunge Timpanaro. “Tutti dicono che bisogna cambiare, ma quasi nessuno si prende la responsabilità di dare il fatidico giro di vite. Poca la voglia di mettersi in discussione in maniera seria e umile, di vedere toccando con mano le cose buone che ci sono e si fanno in giro per l’Europa. Dove ci sono realtà che fanno davvero bene e da cui ci sarebbe da imparare”. “Manca una strategia complessiva - conclude il direttore - si ragiona sempre sul “breve”, ognuno relegato nel proprio giardinetto senza vedere che fuori dal proprio perimetro ci sono delle praterie”.

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