Airbnb dalle case alle esperienze: una chance per il settore

Viaggio tra le opportunità di Trips, la nuova piattaforma lanciata dal colosso Usa

Airbnb dalle case alle esperienze: una chance per il settore
A caccia di tartufi in Toscana. Un'attività concreta e possibile con Airbnb, colosso mondiale nel settore dell'affitto online di case per vacanze, attraverso la nuova piattaforma Trips, presentata nei giorni scorsi a Los Angeles.

Alla base dell'innovativo servizio, ci sono esperienze di vita personali che possono insegnare e dare al viaggio un tocco di magia. Così, si può andare a Firenze da Giulio, che è un esperto cercatore di tartufi e condividere con lui tutti i suoi segreti, le sue storie, le sue passioni. Valori personali importanti da "coltivare" per fare proprie le conoscenze più concrete e vitali di un determinato territorio.

Ma su Trips c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Si può selezionare la vacanza da una lista di 500 proposte a seconda delle mete di destinazione che, per ora, sono 12 (per l'Italia solo Firenze) ma diventeranno 51 entro il 2017. A Los Angeles, per esempio, si può "surfare" con Quinn; a Miami si può imparare a creare musica elettronica con Elisabeth, mentre a Londra Martina, che produce cappelli artigianali, può fare vedere i suoi processi di manifattura.

Dietro le quinte di Trips c'è, quindi, una sorta di "mondo nuovo" che rimette al centro l'uomo e suoi saperi e che rende possibili i desideri più strani e impensabili dei cittadini del mondo. Tutti possono riuscire a diventare host e, vista l'ascesa mondiale di Airbnb, è prevedibile uno sviluppo futuro importante della nuova piattaforma in diverse città italiane. Anche in ottica ortofrutticola, perché il cibo è uno dei pilastri portanti di Trips. Per gli imprenditori agricoli italiani, storicamente affabili e ospitali, nel rispetto della nostra migliore tradizione contadina, si potrebbe quindi aprire una grande e romantica opportunità di visibilità. Portare i turisti in cascina, farli partecipare ai lavori manuali e assaporare i prodotti tipici appena raccolti, presto potrebbe essere realtà. I più giovani, poi, con il favore dei loro genitori, potranno "viaggiare" anche con la mente imparando a scoprire il ritmo della campagna.

Dopotutto, lo scenario globale richiede (fortunatamente) un mondo digitale in grado di orientarsi verso la vita reale, facilitandola, migliorandola e arricchendola. Le piattaforme web nate negli ultimi anni per soddisfare nuovi bisogni di condivisione collegati all'agricoltura e al cibo sono in piena diffusione, soprattutto in Italia. Basta pensare alla popolarità raggiunta da Wwoof, che offre vitto e alloggio gratuiti in cambio di piccoli aiuti nelle attività delle aziende agricole, o da L'Alveare che dice Sì!, rete online di agricoltori e consumatori che, una volta a settimana, s'incontrano in un luogo prestabilito per scambiarsi prodotti agricoli locali e di stagione. Esperienze, queste, che ci indicano a chiare lettere il bisogno delle persone di volersi riappropriare di un rapporto diretto con la figura del produttore, la quale oggi è favorita da una buona reputazione su scala mondiale. Non ci resta che aspettare, dunque, il primo host di Trips al 100% ortofrutticolo.

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