Attualità
«Mele e arance eccellenze con destini diversi all'estero»
Il direttore di Qualivita, Rosati: l'impoverimento dei territori frena il succeso di prodotti unici
La domanda di made in Italy è in continua crescita e l’Italia deve puntare sulle eccellenze, anche in ortofrutta. Ma la strada da percorrere per affermare un modello vincente è ancora tanta. Ne è convinto Mauro Rosati, direttore generale della Fondazione Qualivita e consigliere Mipaaf (per il quale è consigliere per le politiche di valorizzazione e tutela dei prodotti agroalimentari), che in occasione di uno dei talk show svoltosi svoltosi lunedì sera a Castelfranco Veneto in occasione della manifestazione “Radicchio d’Oro”, in cui è stato premiato nella sezione enogastronomia, lo ha detto chiaro e tondo: “ci sono prodotti unici e simbolici, che non riescono a fare breccia e a vendere all’estero. E' il caso delle arance rosse di Sicilia. La difficoltà di fare sistema in modo costruttivo, presidiando e tutelando il territorio, si fa sentire. Fortunatamente abbiamo anche esempi edificanti come le mele del Trentino Alto Adige: in questo caso i produttori sono stati bravi ad affermarsi con un prodotto sicuramente meno esclusivo ma che ha beneficiato della capacità di aggregarsi, di valorizzare l'origine e la produzione di punta di un'area senza dimenticare le radici”.
“Se vogliamo essere vincenti - ha aggiunto Rosati - ambiente, cultura e prodotto devono viaggiare sullo stesso piano; purtroppo però stiamo assistendo a un impoverimento, la chiusura delle Province ha ridotto i riferimenti e tra chi presidia adeguatamente i territori sono rimasti solo i Consorzi di tutela come quello del radicchio di Treviso e Castelfranco, che svolgono in modo encomiabile il loro ruolo”. Basterà?