Funghi coltivati, Opo Veneto: prospettive interessanti

Funghi coltivati, Opo Veneto: prospettive interessanti
La richiesta di funghi coltivati è sempre sostenuta, le quotazioni sono stabili e si sta registrando un notevole interesse da parte di operatori stranieri, in particolare del Nord Europa: è questa, molto in sintesi, la fotografia che fa del settore Opo Veneto, che è riferimento commerciale di aziende tra le più affermate sotto il profilo della qualità. La produzione è tendenzialmente in lievitazione e le prospettive sono interessanti.

Ci sono tutte le condizioni per un ulteriore rafforzamento del settore, rileva Marco Nadai, titolare dell'azienda Menin Funghi di Tisoi, alle porte di Belluno, vicepresidente di Opo Veneto. I fungicoltori veneti si distinguono per la qualità del prodotto e per le tecniche di lavorazione che sono all'avanguardia. La metà circa dei funghi coltivati in Italia proviene dal Veneto, dove le coltivazioni sono sparse un po' in tutte le province: una più sensibile concentrazione si ha in provincia di Treviso.

Le potenzialità di crescita si deducano dai dati relativi al settore: le quantità consumate risultano ben superiori alla attuale produzione nazionale. Sta inoltre crescendo la presenza dei funghi italiani sui mercati esteri; in particolare buone richieste vengono dai paesi del Nord Europa. "Il fungo coltivato - sottolinea Giovanni Bragagia, dell'azienda trevigiana di Villorba (Treviso), socia Opo Veneto - ha avuto un leggero rallentamento con l'arrivo di quelli spontanei, ma si è quasi subito ripreso, con un andamento regolare".

"Il prodotto di qualità è sempre richiesto - commenta Raffaella Lucato della Società agricola Mancon di Loreggia (Padova), socia Opo Veneto - mentre le quotazioni si mantengono su posizioni che si possono considerare buone. Sta andando bene, sottolinea, anche all'estero la sbrisa, il pleurotus ostreatus, impiegata in particolare nelle grigliate, alle quali dà sapore e colore".

A proposito di questo fungo per iniziativa di Opo Veneto si sta avviando un progetto di ricerca e sperimentazione a livello nazionale finalizzato a ottimizzarne la coltivazione e la commercializzazione. E' comunque sempre il prataiolo, lo champignon, il re dei funghi coltivati e consumati. Si collocano bene, inoltre, i pioppini o piopparelli.

Fonte: Opo Veneto