Cimice asiatica, è allarme dal Piemonte al Veneto

Sos delle organizzazioni professionali: assalto a pomacee, kiwi, fragole e ortaggi

Cimice asiatica, è allarme dal Piemonte al Veneto
Si moltiplicano gli allarmi e crescono i timori legati alla proliferazione della cimice asiatica. Dopo l’Sos della Coldiretti nazionale dei giorni scorsi (“sciami stanno funestando le campagne del Nord e soprattutto del Nord Est, con la distruzione di pere, mele, kiwi, uva oltre che coltivazioni di soia e mais"), e la forte preoccupazione espressa dagli operatori del Friuli Venezia Giulia (cliccare qui per leggere), è ora il Veneto a farsi sentire.

“La cimice asiatica attacca frutteti e colture con effetti disastrosi – il commento di Andrea Foroni, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto -: il tessuto dei frutti in formazione viene interamente succhiato, causandone la deformazione e la marcescenza. Abbiamo iniziato a trovare l’insetto perfino sulle orticole, come i peperoni, e sulle fragole. Siamo molto preoccupati, perché la Halys non ha antagonisti naturali e rischia di diventare una grave minaccia per i nostri raccolti: sverna nelle case e negli anfratti riparati, quindi da marzo a fine estate continua a fare uova e si riproduce in maniera massiccia. La difesa chimica non è sufficiente, considerato il periodo lunghissimo in cui l’insetto alberga nei frutteti. L’unica vera possibilità di lotta, attualmente, è coprire gli impianti con reti chiuse, modificando e ampliando le protezioni presenti contro la grandine, ma si tratta di un investimento molto impegnativo per aziende in affanno. Chiediamo perciò alla Regione di attivarsi in tempo per affrontare la piaga, prevedendo nel Psr fondi appositi per l’adeguamento delle reti”.

Pietro Spellini, vicepresidente di Confagricoltura Verona, sottolinea che “la cimice asiatica ha attaccato meli, peri e kiwi nel Basso Veronese, a Villafranca, Valeggio, Soave e altre zone limitrofe con effetti disastrosi: il tessuto dei frutti in formazione viene interamente succhiato, causandone la deformazione e la marcescenza”.

Restando in Veneto la situazione viene definita molto critica nella zona di Nervesa della Battaglia, nel Trevigiano, dove la Halyomorpha halys, questo il nome scientifico dell’insetto, ha cominciato ad attaccare le mele, con i primi danni visibili sui frutti.
Dice Stefania Kofler, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Treviso: “Avevamo già notato in agosto la comparsa degli insetti ma dalla scorsa settimana c’è una vera e propria invasione e lo si vede ancora di più adesso, dopo che hanno tagliato la soia. La situazione è molto preoccupante nei frutteti, soprattutto nelle piante di melo e pero. La cimice sta diventando un problema anche per i kiwi. Abbiamo notato le prime punture sulla scorza. I danni si vedranno a fine raccolta: adesso è impossibile  perché il frutto è scuro e duro”.

Le cimici stanno comparendo anche su vigneti, pescheti e seminativi, allargandosi alla zona di Lovadina di Spresiano, sempre nel trevigiano, dove stanno cominciando ad attaccare le mele. “Qui la situazione è meno critica rispetto a Nervesa, ma siamo preoccupati per l’anno prossimo", sottolinea la Kofler.

Intanto a Sacile, nel Pordenonese, è stato divulgato un volantino contenente informazioni su come difendersi dagli insetti che hanno preso d’assalto anche le abitazioni civili. Per combatterli si sconsiglia l’uso di insetticidi: meglio catturarle e buttarle in un recipiente con acqua e sapone.  

Ma il problema è sentito anche in Piemonte: il Biellese fa i conti con l'invasione, in particolare nelle zone meridionali della Provincia dove le temperature, durante queste ultime settimane, si mantengono ancora alte per la stagione. I problemi sono evidenti. "Mi hanno rovinato le piante, ho dovuto buttare via pesche e pomodori perchè bucate dall'insetto - ha spiegato ai media locali la titolare di un'azienda agricola di Viverone - e preoccupa il fatto che non si trovano rimedi naturali". 

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