Attualità
Nocciole verso il milione di tonnellate
L'analisi globale del Gruppo Besana: dalla Turchia ai nuovi player
La nocciola desta sempre più interesse, in Italia e nel mondo. La produzione globale, come emerge dall'ultimo Besana Market Report, si avvicina al milione di tonnellate e accanto ai grandi produttori (Italia e Turchia) sul mercato internazionale si affacciano nuovi player.
Le stime di Besana parlano di una produzione turca a 580.000 tonnellate; per l'Italia 130.000 ton e, a seguire, 80.000 ton da Georgia/Azerbaijan, 38.000 dall'Oregon (Usa), 22.000 dalla Spagna e altre 40.000 da nuovi Paesi produttori.
“C'è fermento in Europa, con Ungheria, Croazia, Polonia, Romania e Francia che stanno approcciando la coltivazione del nocciolo – spiega a Italiafruit News Giuseppe Calcagni, presidente del Gruppo Besana – ma anche nel Nord America, in Cile e più recentemente anche Sud Africa e Cina stanno diventando produttori di nocciole”.
Il Ministero dell'Agricoltura turco ha diffuso stime produttive molto prudenti: 468.000 tonnellate per il 2016. “E' una vecchia storia – taglia corto l'imprenditore – da anni le autorità turche tendono a sottostimare i loro raccolti per dare vita a speculazioni locali sui prezzi. Recentemente abbiamo condotto quattro visite in tutte le zone di produzione turche e i nostri dati, che sono il frutto di un confronto con i maggiori operatori turchi, ci indicano come la produzione turca quest'anno si assesterà a 580.000 tonnellate. La Turchia ha un potenziale enorme, da 800 a 900 mila tonnellate; un raccolto considerato normale si aggira sulle 650.000 ton e quest'anno la produzione sarà di un 15% inferiore rispetto alla norma”.
Con le stime 2016 la Turchia rappresenta il 66% della produzione mondiale di nocciole, contro un precedente 75%.
Sono dati, questi, a cui l'industria dolciaria presta particolare attenzione: i grandi gruppi hanno bisogno di prodotto e di stabilità dei prezzi. Ma per Calcagni non c'è nessun motivo di fare allarmismi: la produzione c'è. “L'Italia fortunatamente ha un buon raccolto, che oscillerà tra le 120 e le 130mila tonnellate – prosegue il presidente del Gruppo Besana, per cui la nocciola vale circa il 15% del fatturato – Quest'anno registriamo un anticipo sulla raccolta di una decina di giorni”.
I prezzi? Secondo le valutazioni di Besana andranno tra i 7 e gli 8 euro a punto resa, a seconda delle varietà. Per il produttore, considerando una resa tra il 47 e il 48%, si può quindi stimare un prezzo di circa 3 euro il chilo.
Ieri, nel frattempo, si è aperto il Mercato di Nola (Napoli). “Un'apertura in sordina, ancora il prodotto è in piena raccolta – conclude Calcagni – Per avere una visione più chiara bisognerà attendere le sedute di mercoledì prossimo e del 7 settembre. I produttori che hanno avviato la raccolta sono soddisfatti, si parla di 3.000-3.500 chili per ettaro e di una buona resa, attorno al 48%”.
Copyright 2016 Italiafruit News
Le stime di Besana parlano di una produzione turca a 580.000 tonnellate; per l'Italia 130.000 ton e, a seguire, 80.000 ton da Georgia/Azerbaijan, 38.000 dall'Oregon (Usa), 22.000 dalla Spagna e altre 40.000 da nuovi Paesi produttori.
“C'è fermento in Europa, con Ungheria, Croazia, Polonia, Romania e Francia che stanno approcciando la coltivazione del nocciolo – spiega a Italiafruit News Giuseppe Calcagni, presidente del Gruppo Besana – ma anche nel Nord America, in Cile e più recentemente anche Sud Africa e Cina stanno diventando produttori di nocciole”.
Il Ministero dell'Agricoltura turco ha diffuso stime produttive molto prudenti: 468.000 tonnellate per il 2016. “E' una vecchia storia – taglia corto l'imprenditore – da anni le autorità turche tendono a sottostimare i loro raccolti per dare vita a speculazioni locali sui prezzi. Recentemente abbiamo condotto quattro visite in tutte le zone di produzione turche e i nostri dati, che sono il frutto di un confronto con i maggiori operatori turchi, ci indicano come la produzione turca quest'anno si assesterà a 580.000 tonnellate. La Turchia ha un potenziale enorme, da 800 a 900 mila tonnellate; un raccolto considerato normale si aggira sulle 650.000 ton e quest'anno la produzione sarà di un 15% inferiore rispetto alla norma”.
Con le stime 2016 la Turchia rappresenta il 66% della produzione mondiale di nocciole, contro un precedente 75%.
Sono dati, questi, a cui l'industria dolciaria presta particolare attenzione: i grandi gruppi hanno bisogno di prodotto e di stabilità dei prezzi. Ma per Calcagni non c'è nessun motivo di fare allarmismi: la produzione c'è. “L'Italia fortunatamente ha un buon raccolto, che oscillerà tra le 120 e le 130mila tonnellate – prosegue il presidente del Gruppo Besana, per cui la nocciola vale circa il 15% del fatturato – Quest'anno registriamo un anticipo sulla raccolta di una decina di giorni”.
I prezzi? Secondo le valutazioni di Besana andranno tra i 7 e gli 8 euro a punto resa, a seconda delle varietà. Per il produttore, considerando una resa tra il 47 e il 48%, si può quindi stimare un prezzo di circa 3 euro il chilo.
Ieri, nel frattempo, si è aperto il Mercato di Nola (Napoli). “Un'apertura in sordina, ancora il prodotto è in piena raccolta – conclude Calcagni – Per avere una visione più chiara bisognerà attendere le sedute di mercoledì prossimo e del 7 settembre. I produttori che hanno avviato la raccolta sono soddisfatti, si parla di 3.000-3.500 chili per ettaro e di una buona resa, attorno al 48%”.
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