Aumento prezzi di ritiro Ue: c'è la proposta

I commenti di Falconi (Italia Ortofrutta) e Vernocchi (Alleanza Coop)

Aumento prezzi di ritiro Ue: c'è la proposta
Al Consiglio dei Ministri della Unione Europea di lunedì scorso il Commissario dell’Agricoltura, Phil Hogan, ha presentato il pacchetto delle misure per i settori in crisi, che include l'impegno di aumentare i prezzi di ritiro per le Organizzazioni di produttori (Op) di frutta e verdura, ma senza specificare gli importi.

Già ieri, però, la Commissione ha diffuso un documento provvisorio nel quale sono riportati gli aiuti massimi per i ritiri di mercato (euro/100 kg, vedi tabella sotto).

ProdottiRitiro per beneficenzaAltre destinazioni
Cavolfiori21,0515,79
Pomodori (1 giugno - 31 ottobre)7,257,25
Pomodori (1 novembre - 31 maggio)33,9625,48
Mele24,1618,11
Uva53,5240,14
Albicocche64,1848,14
Nettarine37,8228,37
Pesche 37,3227,99
Pere33,9625,47
Melanzane31,2023,41
Meloni48,1036,07
Angurie9,767,31
Arance21,0021,00
Mandarini25,8219,50
Clementine32,3824,28
Satsuma25,5619,50
Limoni29,9822,48

“E' un primo passo nella direzione giusta – dichiara a Italiafruit News Vincenzo Falconi, direttore generale dell’Unione nazionale Italia Ortofrutta - L'incremento però non riguarda tutti i prodotti e occorrerebbe fare ulteriori approfondimenti. Come è noto, i valori unitari dell’indennità sono parametrati sulla base di percentuali dei prezzi medi ufficiali rilevati dall’Ue e, oggi, la proposta della Commissione prevede di passare dall’attuale 30 al 40% nel caso di prodotti destinati alla distribuzione gratuita, e dal 20 al 30% per le altre destinazioni”.

Unica nota dolente, le tempistiche. I produttori europei, in particolare quelli di Italia, Spagna e Francia, attendevano i nuovi prezzi di ritiro nel più breve tempo possibile mentre il Comitato di esperti che dovrà discutere la nuova proposta è stato convocato per il prossimo 25 agosto.

“La decisione di aumentare i prezzi di ritiro di mercato per i prodotti ortofrutticoli, resa possibile grazie all’impegno del ministro Martina, va nella direzione delle richieste dei Paesi produttori – spiega Davide Vernocchi, coordinatore del settore ortofrutticolo dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari - Una misura che consentirà di mantenere alta l’asticella del prezzo nei momenti di crisi”.

“E – aggiunge Vernocchi – l’indennità per molti prodotti prevede un aumento significativo.  Bisognerà capire se la lista dei prodotti interessati potrà essere ulteriormente allargata. Mancano, infatti, all'appello le susine e i kiwi. Frutti, questi ultimi, che fino a oggi non hanno affrontato momenti di crisi ma, in futuro, potrebbero risentire a livello europeo di picchi produttivi e squilibri di mercato”. 

L'aumento di prezzo di ritiro è stato richiesto a più voci da Italia, Spagna e Francia per recuperare l’efficacia delle misure di gestione delle crisi, considerate di fondamentale importanza non solo in un’ottica di embargo russo, ma anche per l'imprevedibilità delle produzioni, dovuta al cambiamento climatico, e per la natura altamente deperibile di frutta e verdura. 

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