Asso Fruit Italia a #Biogreen: identità e sostenibilità

Asso Fruit Italia a #Biogreen: identità e sostenibilità
Aumentare la produttività dei suoli, valorizzare la biodiversità, ridurre la CO2 immessa nell'atmosfera stoccandola nei terreni per renderli maggiormente produttivi. E, ancora: riscrivere il rapporto fra settore primario e industria pensando ai rifiuti come risorsa da cui ottenere fertilizzanti naturali, prodotti per la cosmesi, energia. Questi alcuni i temi trattati nel corso del workshop intitolato "#Biogreen. Il cluster della bioeconomia della Basilicata nel contesto delle strategie europee e nazionali: prospettive di sviluppo" che si è svolto venerdì nell'Azienda sperimentale Pantanello di Metaponto dell’Alsia.

L'evento, organizzato dalla stessa Alsia in collaborazione con il dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata, si proponeva di analizzare il contesto europeo e nazionale del settore della bioeconomia e di fare il punto sullo stato di realizzazione del cluster della bioeconomia della Basilicata.

Nel corso del convegno sono stati affrontati il tema della valorizzazione della ricerca e dell'innovazione con approcci territoriali, le possibili sinergie tra i fondi comunitari e la rete europea dedicata all'innovazione e alla ricerca, il ruolo degli enti di ricerca nazionali all’interno dei cluster, e le opportunità di finanziamento all'innovazione nella bioeconomia (fondi europei, nazionali e regionali). 


Un momento del workshop

La seconda sessione in particolare è stata incentrata sulle politiche e i fondi europei; nello specifico, come spiegato da Giandomenico Marchese, direttore generale Dipartimento Attività produttive, politiche dell'impresa e del lavoro, innovazione e tecnologia, le risorse verranno da Fesr, Fse e Feasr e riguarderanno aree come l'innovazione, la creazione di nuove aziende, la sostenibilità.

La parte finale ha avuto come protagoniste le aziende; fra queste Asso Fruit Italia, in rappresentanza di 300 produttori agricoli. "Servono ricerca e sostenibilità ambientale per l'agricoltura competitiva, bisogna certificare le produzioni per toglierle dall'anonimato" ha detto Salvatore Pecchia (nella foto in apertura) dell’ufficio tecnico di Asso Fruit nel suo intervento. "Fra i primi ad ottenere la carbon footprint, stiamo lavorando sul fronte della water footprint, tutto ció contribuisce a dare identità alle produzioni dei nostri associati: questo significa dare riconoscibilità ai prodotti e farsi scegliere dai consumatori sempre più attenti alla qualità. Infine, consideriamo fondamentale la collaborazione con l'Università di Basilicata che è una risorsa preziosa". 

“La bioeconomia è una potenzialità che va trasformata in realtà" ha detto l'assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata, Raffaele Liberali, intervenendo al convegno. 

“Siamo pronti a sostenere la creazione del cluster regionale della bioeconomia partendo proprio dalle filiere agricole e dalla valorizzazione degli scarti organici e delle biomasse”,  ha affermato l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia nel suo intervento a conclusione dei lavori. 

"La Basilicata - ha aggiunto - è una delle regioni che ha una potenzialità enorme e che con la bioeconomia può trovare modo di creare quella economia circolare che permette, ad esempio, di promuovere colture speciali a destinazione no food nelle aree marginali e non utilizzabili per l’agricoltura. Anche il PSR Basilicata 2014-2020 prevede il sostegno all’agricoltura no food. Lavoriamo insieme per creare le premesse che mettano insieme tutti gli attori regionali, della ricerca e dell’industria, in maniera coesa, e così lanciare il cluster della Bioeconomia regionale”.