Frutta secca ed essiccata: la crescita di una categoria che ha cambiato marcia

Dall'Italia al mondo: produzioni, import, export e consumi. Goji sempre più su. Tutti i dati

Frutta secca ed essiccata: la crescita di una categoria che ha cambiato marcia
In crescita continua la produzione mondiale di frutta secca, così come il consumo, specialmente nei Paesi ad alto reddito procapite. Medesimo trend per le importazioni italiane e i relativi consumi che, sul canale distribuzione moderna, stanno esplodendo per i prodotti già sgusciati. Inoltre le bacche di goji si consolidano nel vissuto dell'italiano e aumentano ancora le quantità vendute. Si riportano di seguito i dati più significativi sulla categoria frutta secca ed essiccata.

Produzione mondiale di frutta secca: boom negli ultimi 10 anni

Le produzioni mondiali, fornite dall'International Nut and Dried Fruit Council Foundation (INC) e di seguito riportate nei grafici, si possono riassumere per la frutta secca da albero in oltre 3,7 milioni di tonnellate nell'annata 2014/15 con una crescita dell'8,5% rispetto alla stagione precedente e del 56% rispetto al 2004/05. Le mandorle sono il prodotto che ha registrato il maggior exploit, duplicando la propria produzione in soli 10 anni.

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Senza considerare i pesi dei gusci, i pinoli hanno registrato la seconda crescita in termini percentuali: +87% rispetto a 10 anni fa. Tale produzione è però fortemente altalenante a seconda della stagione. Tra i prodotti ad alta crescita produttiva troviamo nell'ultima decade anche le noci Pecan e Macadamia.
 
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La frutta secco a livello mondiale: focus prodotti

Di seguito di riportano i dati chiave per prodotto nell'ultimo anno disponibile. (fonte: INC)
  • Mandorle: produzione mondiale a quota 1,1 milioni di tonnellate, raddoppiata negli ultimi 10 anni, di cui circa l'80% è concentrata negli USA
  • Noci: produzione mondiale 2014/15 di oltre 655.000 tonnellate, +87% rispetto al 2004, localizzata principalmente negli USA (34%) e in Cina (33%)
  • Pistacchi: produzione mondiale 2014 di 638.000 tonnellate, +50% rispetto al 2014, concentrata per il 40% in USA e per il 33% in Iran
  • Anacardi: produzione mondiale 2014 di oltre 629.000 tonnellate, +16% rispetto al 2004, di cui il 29% sviluppata in India
  • Nocciole: produzione mondiale 2014 di 338.000 tonnellate, stabile rispetto all'annata 2004, concentrata per il 73% in Turchia
  • Noci Pecan: produzione mondiale 2014 di 108.000 tonnellate, +59% rispetto al 2004, concentrata negli USA e in Messico per il 94%
  • Noci Macadamia: produzione mondiale 2014 a quota 44.000 tonnellate, +70% rispetto al 2014, il 32% si sviluppa in Australia e il 28% in Sud Africa
  • Pinoli: produzione mondiale 2014/15 di quasi 40.000 tonnellate, abbastanza altalenante negli ultimi anni, la Cina è il primo produttore con il 45%
  • Noci Brasiliane: produzione mondiale 2014 di 25.000 tonnellate, -7% rispetto al 2004, il 76% concentrate in Bolivia

La produzione mondiale della frutta essiccata in moderata crescita

Per quanto riguarda la frutta essiccata, durante la stagione 2013/14, al mondo si sono prodotte 9 milioni di tonnellate, dato in ascesa del 10% rispetto al 2009. La categoria è guidata per la quasi totalità dai datteri, che pesano per 7,5 milioni di tonnellate.

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Il consumo mondiale di frutta secca in aumento

Stando ai dati diffuso dall'INC, i consumi apparenti di frutta secca si stanno sviluppando, specialmente dall'inizio della crisi economica, nei Paesi ad alto reddito procapite. Seguono i Paesi a medio reddito (da 1.046 $ a 12.746 $) che hanno raddoppiato il proprio consumo in 10 anni, mentre i Paesi a basso reddito presentano consumi stazionari.

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Italia: l'assetto produttivo per la frutta a guscio

Attenendosi alle elaborazioni Ismea su dati dell'ultimo Censimento dell'Agricoltura, la frutta a guscio copre in Italia 176mila ettari, con un investimento medio ad azienda che spazia dagli 1,95 ettari per il nocciolo fino ai 0,67 ettari per il noce. Le regioni a più alto investimento in termini superfici sono il Lazio (30%), la Campania (27%) e il Piemonte (24%) per il nocciolo (64mila ettari totali), ancora la Campania (24%) per il noce (10mila ettari totali), la Sicilia (55%) e la Puglia (39%) per il mandorlo (37mila ettari totali) e infine Campania (25%), Toscana (22%) e Calabria (16%) per quanto riguarda il castagno (57mila ettari totali).

Italia: import-export di frutta a guscio, problemi di bilancia

Stando ai dati Istat elaborati da Agroter, la frutta a guscio* (fresca o secca, anche sgusciata o decorticata, esclusi noci di cocco, noci del Brasile e noci di acagiù) sta aumentando le proprie movimentazioni negli ultimi 25 anni.
In particolare, nel tempo si è potuto assiste a due periodi differenti:
  • il primo, dal 1990 al 2004, dove gli aumenti a valore dell'export e dell'import erano pressoché simili
  • il secondo, dal 2005 al 2014, dove si è registrato un aumento esponenziale dell'import rispetto all'export, sostenuto da una crescita sia dei volumi che dei prezzi medi del prodotto in entrata.
L'andamento ha portato nel 2014 ad una bilancia commerciale fortemente negativa di oltre 600 milioni di euro.

Import-Export-frutta-guscio

Nello specifico, stando ai dati Eurostat elaborati da Agroter, nocciole (7%), mandorle (5%) e noci (4%) hanno rappresentato nel 2014 il 16% dell'import italiano di frutta e verdura, segnando crescite a valore dei flussi in entrata rispetto all'inizio del millennio di tre volte per le nocciole, di quattro volte per le mandorle e di sei volte per le noci.

Italia: il consumo e gli acquisti sul canale moderno

Grazie alla diversificazione della funzione d'uso, frutta secca ed essiccata stanno registrando aumenti nei consumi senza precedenti in Italia. Guardando alla congiuntura dell'anno terminante a settembre 2015 sul canale distribuzione moderna (Fonte: IrI), è la frutta secca senza guscio a segnare le performance migliori di crescita a doppia cifra, specialmente a valore con i suoi 217 milioni di euro al consumo. Stazionario invece il trend di vendita, rispetto al periodo precedente, della frutta secca con guscio che si colloca a circa 140 milioni di euro.

Le crescite più sostenute a valore si sono registrate sulle mandorle con e senza guscio, sulle nocciole senza guscio, sulle noci senza guscio e sui misto frutta secca senza guscio.

La MDD (Marca Del Distributore) gioca un ruolo fondamentale sul mercato, rappresentando il 42% del totale a valore, in confronto al 32% circa in ortofrutta e al 18% nel grocery.

Caso frutti rossi e goji: sempre più in ascesa

I frutti rossi disidrati sono tra i prodotti a più alto tasso di crescita, raggiungendo, nel periodo preso in esame, i 18 milioni di euro (escludendo i discount).
All'interno di questa famiglia troviamo le bacche di goji rappresentati il prodotto leader, con crescite ancora a doppia cifra. Il calo di curiosità degli internauti verso le bacche di goji, unito al continuo aumento in fase di acquisto, dimostra che le bacche di goji hanno superato la fase iniziale di penetrazione nelle menti degli italiani - non sono quindi più una mera "moda" - e al contrario si stanno sempre più consolidando a livello di consumo.

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