Attualità
Radicchio di Treviso Igp, più Gdo ed estero
Da fine mese nella gamma Fior Fiore Coop, chance in Repubblica Ceca. Ieri road show
La stagione che sta per iniziare si prospetta interessante per i produttori di radicchio rosso di Treviso aderenti a Opo Veneto. Sul fronte interno, infatti, entro fine mese il prodotto arricchirà la gamma Fior Fiore Coop mentre sul fronte internazionale si aprono nuove, interessanti prospettive.
E' quanto emerso ieri in occasione del road show, "Nella terra del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco Igp", che ha proposto un percorso organizzato in collaborazione con il Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco per scoprire e approfondire la conoscenza dei due prodotti. L'iniziativa rientrava nella campagna europea triennale di comunicazione e promozione della frutta e della verdura Dop e Igp in Francia, Italia e Germania, che ha l’obiettivo di informare consumatori e professionisti del settore sui prodotti a marchio Dop e Igp e sui loro molteplici vantaggi attraverso la valorizzazione e promozione del territorio. Protagonisti per l’Italia, oltre al radicchio di Treviso, la pera dell’Emilia-Romagna, la pesca e la nettarina di Romagna.
"Siamo stati contattati da una multinazionale della distribuzione ortofrutticola - ha spiegato nell'occasione Cesare Bellò, consigliere delegato di OPO Veneto - che ci ha proposto di entrare in una catena distributiva della Repubblica Ceca con una serie di corner. È sicuramente una proposta interessante ma dobbiamo procedere per gradi". Attualmente il radicchio è presente in Danimarca, Svezia, Germania e Olanda nei ristoranti italiani.
Raggiungere nuovi mercati richiederà l'incremento della produzione. "Come organizzazione di produttori - ha proseguito Bellò - abbiamo l'obiettivo di fare crescere in maniera equilibrata offerta e domanda per soddisfare sempre il mercato senza far svalutare l'ortaggio. Grazie a questo equilibrio siamo riusciti a mantenere stabile negli anni il prezzo alla produzione intorno a 5-6 euro al chilo. Un caso raro nell'ortofrutta". L'aumento dell'offerta si otterrà anche attraverso l'allargamento dell'area di produzione ad alcuni Comuni della provincia di Padova che già coltivano il tardivo, ma non a marchio Igp.
Ma non è solo attraverso l'export che i produttori possono trovare nuovi sbocchi. Ne è un esempio l'azienda agricola Nonno Andrea di Paolo Manzan, presidente del Consorzio tutela del Radicchio Rosso di Treviso. L'azienda è dotata di un piccolo laboratorio che produce conserve vegetali, tra cui spiccano il radicchio sott'olio e la crema di radicchio. "Questi prodotti - ha spiegato Manzan - permettono di avere disponibile tutto l'anno un ortaggio molto stagionale".
"Siamo stati contattati da una multinazionale della distribuzione ortofrutticola - ha spiegato nell'occasione Cesare Bellò, consigliere delegato di OPO Veneto - che ci ha proposto di entrare in una catena distributiva della Repubblica Ceca con una serie di corner. È sicuramente una proposta interessante ma dobbiamo procedere per gradi". Attualmente il radicchio è presente in Danimarca, Svezia, Germania e Olanda nei ristoranti italiani.
Cesare Bellò con dietro il nuovo manifesto della campagna di promozione europea
Raggiungere nuovi mercati richiederà l'incremento della produzione. "Come organizzazione di produttori - ha proseguito Bellò - abbiamo l'obiettivo di fare crescere in maniera equilibrata offerta e domanda per soddisfare sempre il mercato senza far svalutare l'ortaggio. Grazie a questo equilibrio siamo riusciti a mantenere stabile negli anni il prezzo alla produzione intorno a 5-6 euro al chilo. Un caso raro nell'ortofrutta". L'aumento dell'offerta si otterrà anche attraverso l'allargamento dell'area di produzione ad alcuni Comuni della provincia di Padova che già coltivano il tardivo, ma non a marchio Igp.
Paolo Manzan con una confezione di Radicchio Rosso di Treviso Igp
Ma non è solo attraverso l'export che i produttori possono trovare nuovi sbocchi. Ne è un esempio l'azienda agricola Nonno Andrea di Paolo Manzan, presidente del Consorzio tutela del Radicchio Rosso di Treviso. L'azienda è dotata di un piccolo laboratorio che produce conserve vegetali, tra cui spiccano il radicchio sott'olio e la crema di radicchio. "Questi prodotti - ha spiegato Manzan - permettono di avere disponibile tutto l'anno un ortaggio molto stagionale".
Da sinistra: Mauro Brognera, vicepresidente Opo Veneto, Cesare Bellò, consigliere delegato e Adriano Daminato, presidente
Le conserve, insieme all'ortofrutta fresca, sono in vendita nel punto vendita aziendale, uno spazio di 140 metri quadri curato nell'arredamento e ben illuminato, molto frequentato a livello locale.Fiducia, intanto, per la stagione commerciale: "Produttori e operatori sono ottimisti, le premesse quantitative e qualitative sono eccellenti", ha detto Manzan. "Il radicchio di Treviso potrebbe riservare veramente grandi soddisfazioni, così come si annuncia una bella campagna per il variegato di Castelfranco".
Copyright Italiafruit News 2015 su testo e foto
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