Attualità
Progetto Pera: si sfilano Apofruit, Mazzoni, Afe-Salvi, Zani, Pempa Corer, Spreafico
«Manca un chiaro progetto industriale e di marketing». No comment di Granata
Battuta d'arresto per il progetto Pera. Con una nota inviata ieri pomeriggio, il "tavolo pera" costituito da Apofruit, Afe-Salvi, Cico-Mazzoni, Granfrutta Zani, Pempa Corer-Terremerse e Spreafico mette i puntini sulle "i" e dice “no”, almeno provvisoriamente, alla nuova iniziativa guidata da Luca Granata.
«Criticità su punti fondamentali»
“Condividendo la necessità strategica di aggregare la produzione, al fine di creare valore per gli agricoltori produttori di pere, riteniamo che il progetto Pera proposto dai tre promotori (Agrintesa, Patfrut, Fruit Modena Group), con il coordinamento di Apoconerpo, contenga criticità su punti fondamentali che devono essere chiariti al fine di consentire l'ingresso della più ampia platea di aderenti” si legge nella nota firmata dai massimi esponenti delle sei realtà. “In particolare si evidenzia la mancanza di un chiaro progetto industriale e di marketing che dia distintività al prodotto e che generi valore”.
«Rigidità da superare»
Le aziende auspicano "il superamento delle rigidità che hanno bloccato i promotori precludendo di fatto ogni nostro tentativo di risoluzione dei punti critici che a tutt’oggi contrassegnano la proposta e si sentono impegnate a contribuire alla costruzione di un progetto condiviso che dia risposte alle necessità del settore e alla soluzione dei nodi che si frappongono alla giusta valorizzazione di un prodotto d’eccellenza del nostro territorio”.
Assemblea costituente di Pera fissata il 6 maggio
No comment, da parte di Granata, alla per certi versi clamorosa presa di posizione dell'importante pool di imprese: a Italiafruit News il manager ex Melinda aveva spiegato poco prima dell'arrivo del comunicato che l'assemblea costituente di Pera, originariamente fissata per fine aprile, avrà luogo il 6 maggio; di lì a poco, il progetto dovrebbe concretizzarsi davanti al notaio. Pochi giorni fa il Mipaaf aveva espresso apprezzamento per l'iniziativa, tesa a rendere più competitive le pere italiane: ora però le cose si fanno più complicate.