Attualità
Al contadino non far sapere...
...quanto è buono il cacio con le pere: nuove opportunità con il cross merchandising?
Cross-merchandising o cross-selling sono termini anglosassoni spesso utilizzati come sinonimi. Con questi termini si vuole identificare una tecnica di vendita che affianca in esposizione prodotti appartenenti a reparti o categorie diverse, ma vicini per funzione d'uso per suggerire una soluzione di utilizzo e quindi facilitare le rotazioni di entrambi i prodotti.
In Italia, purtroppo, questa tecnica viene scarsamente utilizzata in ortofrutta. Dico purtroppo perché i benefici di questo "scambio" tra prodotti, associato alle molteplici possibilità che i prodotti frutticoli o orticoli hanno in termini di ricettazioni con altre categorie dell'alimentare fresco e non, potrebbero essere una facile leva per l'aumento delle vendite. Da non trascurare, inoltre, la dinamicità e la freschezza che pratiche come queste trasmettono al reparto nel complesso con ovvi benefici sul percepito d'insegna per il cliente finale.
Ogni tanto rileviamo nelle nostre visite nei negozi della Gdo casi di cross-merchandising ed oggi vorremmo mostrare una soluzione utilizzata da un negozio ad insegna Conad nella città di Cagliari qualche settimana fa. Il titolo suggerisce chiaramente la realizzazione e forse, in ortofrutta, è una di quelle soluzioni più facili da pensare e realizzare, considerando la celebrità dell'accostamento formaggio-pere e la reperibilità dei prodotti (presenti 12 mesi l'anno nei supermercati). Però pochi fino ad oggi ci hanno provato.
Quindi complimenti a Conad, anche se il risultato finale potrebbe essere stato migliore se l'esposizione vera e propria fosse stata meno asettica. Capisco la necessità di gestire in supporti a temperatura controllata il formaggio e quindi separarlo nettamente dalle pere, ma forse un vero e proprio mix delle due referenze nello stesso supporto espositivo (magari proprio quello refrigerato) avrebbe avuto un appeal maggiore. Ad ogni modo la gradevole caratterizzazione e l'associazione della funzione d'uso immediata lascia un ricordo fotografico tutto sommato positivo del risultato finale. Riteniamo che prove come queste siano da sviluppare, fermo restando il monitoraggio puntuale dei risultati per destinazione e resa dello spazio espositivo utilizzato.
Copyright 2015 Italiafruit News
In Italia, purtroppo, questa tecnica viene scarsamente utilizzata in ortofrutta. Dico purtroppo perché i benefici di questo "scambio" tra prodotti, associato alle molteplici possibilità che i prodotti frutticoli o orticoli hanno in termini di ricettazioni con altre categorie dell'alimentare fresco e non, potrebbero essere una facile leva per l'aumento delle vendite. Da non trascurare, inoltre, la dinamicità e la freschezza che pratiche come queste trasmettono al reparto nel complesso con ovvi benefici sul percepito d'insegna per il cliente finale.
Ogni tanto rileviamo nelle nostre visite nei negozi della Gdo casi di cross-merchandising ed oggi vorremmo mostrare una soluzione utilizzata da un negozio ad insegna Conad nella città di Cagliari qualche settimana fa. Il titolo suggerisce chiaramente la realizzazione e forse, in ortofrutta, è una di quelle soluzioni più facili da pensare e realizzare, considerando la celebrità dell'accostamento formaggio-pere e la reperibilità dei prodotti (presenti 12 mesi l'anno nei supermercati). Però pochi fino ad oggi ci hanno provato.
Quindi complimenti a Conad, anche se il risultato finale potrebbe essere stato migliore se l'esposizione vera e propria fosse stata meno asettica. Capisco la necessità di gestire in supporti a temperatura controllata il formaggio e quindi separarlo nettamente dalle pere, ma forse un vero e proprio mix delle due referenze nello stesso supporto espositivo (magari proprio quello refrigerato) avrebbe avuto un appeal maggiore. Ad ogni modo la gradevole caratterizzazione e l'associazione della funzione d'uso immediata lascia un ricordo fotografico tutto sommato positivo del risultato finale. Riteniamo che prove come queste siano da sviluppare, fermo restando il monitoraggio puntuale dei risultati per destinazione e resa dello spazio espositivo utilizzato.
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