Ortofrutta alle casse? Vincono i sì, ma servirebbe l'assist dello Stato

Scopri tutte le risposte al nostro sondaggio. L'insegnamento del Neuromarketing ci dice che...

Ortofrutta alle casse? Vincono i sì, ma servirebbe l'assist dello Stato
Ortofrutta alle casse dei supermercati? Per il 58,7% dei nostri lettori è una buona idea che però difficilmente scalzerà il monopolio di dolciumi e snack, fortemente radicati per motivi di margini, listing fee e impulsività d'acquisto, come vedremo nel prossimo capitolo.

Il 32% di voi l'ha indicata come una buona idea che avrà un positivo effetto sul problema dell'obesità e del sovrappeso che colpisce quasi il 45% della popolazione italiana, specialmente i bambini (ricordiamo che i piccoli italiani vengono additati come i più fuori forma d'Europa).

Il restante 8% dichiara invece che la soluzione proposta non è uno dei punti prioritari per risolvere il problema.

Difficile attuazione? Serve la mano dello Stato?

Se per la maggioranza dei lettori è una buona idea ma difficilmente attuabile, sarebbe il caso di far intervenire lo Stato vietando prodotti non salutari alle casse? Per il 59,5% è sì, mentre si dice contrario il 35,1% dei rispondenti.


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Quali prodotti ortofrutticoli sarebbero più adatti per essere inseriti vicino alle casse?

Vincono i prodotti rivolti verso i più piccoli (57,3% dei rispondenti l'hanno scelto), con packaging accattivanti che diano una mano ai genitori che vogliono fornire un'alimentazione sana ai propri figli. Seguono la frutta secca (52%), molto adatta ad essere esposta in piccoli spazi e con una discreta dose di acquisto di impulso, e le verdure formato snack (44%), come i peperoni baby già venduti in questa maniera da retailer stranieri. Buon risultato anche per i piccoli frutti, comodi e ad alto acquisto di impulso.


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Il Neuromarketing cosa ci insegna?

Il Neuromarketing, disciplina che fonde il marketing tradizionale con la neurologia e la psicologia comportamentale, ci fornisce qualche consiglio: i consumatori non fanno quello che dicono e neanche quello che pensano, sono invece guidati nelle scelte d'acquisto principalmente da situazioni emozionali.

"So benissimo che frutta e verdura fanno bene e che mangiare alimenti ricchi di Sale, Zuccheri e Grassi fa male al mio organismo, quindi compro sempre i primi rispetto ai secondi" questa è la parte razionale, ma dentro alla nostra testa si sviluppano meccanismi in subconscio che sovrastano tranquillamente i nostri buoni propositi consci.

Molti studiosi infatti ritengono che, specialmente nei riguardi dei più piccoli, posizionare un prodotto ad alto acquisto di impulso, con una comunicazione appositamente pensata, in un luogo da dove è impossibile non passare e fermarsi (le casse), sia un subdolo stratagemma da parte dell'industria di dolciumi e affini di invogliare l'acquisto di prodotti non adatti ad una buona dieta alimentare.

Per l'opinione pubblica, un conto è attirare il subconscio degli adulti, un altro discorso è quello di far presa su quello dei bambini.

Vale quindi la pena di tentare una piccola sostituzione presso le casse con un po' di ortofrutta? Magari con la più semplice e stivabile frutta secca che già viene venduta in espositori simili?


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