Attualità
I consumi di frutta e verdura nell'arco dell'anno [GRAFICO]
Le stagioni influenzano la dieta degli italiani. Marzo, giugno, luglio e settembre i mesi al top
I consumi domestici di frutta e verdura in Italia ci permettono di comprendere al meglio come si evolve la dieta alimentare dell'italiano medio durante l'anno. Dai dati dell'Osservatorio Macfrut-Gfk elaborati da Agroter si può notare come l'assunzione a quantità di ortofrutta vari a secondo dei mesi e delle stagioni.
Nei mesi di marzo, giugno, luglio e settembre si registrano i quantitativi più elevati di consumo – oltre le 700.000 tonnellate complessive, circa 11,7 kg procapite al mese - grazie alla spinta stagionale della frutta comprendente meloni e angurie. Discorso diverso per ottobre, novembre e gennaio in cui i quantitativi complessivamente consumati scendono sotto la soglia delle 600.000 tonnellate mensili, circa 10 kg procapite al mese.
Si approfondisce l'analisi del comparto verdure, analizzando la composizione dell'andamento annuale dei consumi italiani. Con una disposizione basata sul peso annuale, il primo prodotto per incidenza è la patata, altamente rappresentativa in inverno e primavera, ma meno rilevante durante l'estate dove è il pomodoro che la fa da padrone.
Nella costruzione del flusso di consumo delle verdure seguono Insalate, Zucchine, Carote e Cipolle che non presentano grosse fluttuazioni stagionali. Il periodo autunno-invernale ospita marcatamente Finocchi e Cavolfiori.
Sempre con la stessa logica di disposizione, il prodotto frutticolo più rappresentativo nei consumi degli italiani è certamente la Mela. Il comparto melicolo presenta ovviamente una stagionalità di assunzione concentrata in gran parte in inverno/primavera, senza però calare drasticamente in controstagione.
Comportamento opposto per Arance, Clementine e Mandaranci: anch'esse concentrano i propri consumi nello stesso periodo ma cessano quasi completamente di far parte della dieta alimentare casalinga durante la stagione estiva. Le quote di consumo perse dagli agrumi in estate vengono prese principalmente dalla frutta estiva più incidente, quali Pesche, Angurie e Meloni che innalzano Luglio, Agosto e Settembre ai mesi a più alto consumo di frutta.
Le Pere seguono un trend similare alle mele mentre Fragole e Uva da tavola rimangono prettamente stagionali. Ultimo considerazione per la Banana la cui presenza è costante lungo tutto l'arco dell'anno con il periodo estivo leggermente meno influente.
Un buco considerevole questo, che si dovrebbe riempire a colpi di comunicazione, specialmente focalizzati in direzione dello spiccato effetto preventivo per i malanni autunnali che l'ortofrutta offre a prezzi ben più modici dei classici integratori alimentari.
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Nei mesi di marzo, giugno, luglio e settembre si registrano i quantitativi più elevati di consumo – oltre le 700.000 tonnellate complessive, circa 11,7 kg procapite al mese - grazie alla spinta stagionale della frutta comprendente meloni e angurie. Discorso diverso per ottobre, novembre e gennaio in cui i quantitativi complessivamente consumati scendono sotto la soglia delle 600.000 tonnellate mensili, circa 10 kg procapite al mese.
I consumi di Verdure: Pomodori e Patate muovono i flussi
Si approfondisce l'analisi del comparto verdure, analizzando la composizione dell'andamento annuale dei consumi italiani. Con una disposizione basata sul peso annuale, il primo prodotto per incidenza è la patata, altamente rappresentativa in inverno e primavera, ma meno rilevante durante l'estate dove è il pomodoro che la fa da padrone.
Nella costruzione del flusso di consumo delle verdure seguono Insalate, Zucchine, Carote e Cipolle che non presentano grosse fluttuazioni stagionali. Il periodo autunno-invernale ospita marcatamente Finocchi e Cavolfiori.
I consumi di Frutta: Agrumi sostituiti dai prodotti estivi, Banane più trasversali di quello che si pensa
Sempre con la stessa logica di disposizione, il prodotto frutticolo più rappresentativo nei consumi degli italiani è certamente la Mela. Il comparto melicolo presenta ovviamente una stagionalità di assunzione concentrata in gran parte in inverno/primavera, senza però calare drasticamente in controstagione.
Comportamento opposto per Arance, Clementine e Mandaranci: anch'esse concentrano i propri consumi nello stesso periodo ma cessano quasi completamente di far parte della dieta alimentare casalinga durante la stagione estiva. Le quote di consumo perse dagli agrumi in estate vengono prese principalmente dalla frutta estiva più incidente, quali Pesche, Angurie e Meloni che innalzano Luglio, Agosto e Settembre ai mesi a più alto consumo di frutta.
Le Pere seguono un trend similare alle mele mentre Fragole e Uva da tavola rimangono prettamente stagionali. Ultimo considerazione per la Banana la cui presenza è costante lungo tutto l'arco dell'anno con il periodo estivo leggermente meno influente.
Scambio nelle quote dei consumi tra Frutta e Verdura. L'autunno come eccezione
Frutta e Verdura si scambiano le quote sul totale categoria. Complessivamente il maggior consumo di verdure lo si registra in primavera, unica stagione dove non si registrano mensilità negative. Comprensibile il forte calo delle verdure in estate, dove la dieta italiana si sposta verso la frutta, carente invece la stagione autunnale in entrambi i casi, in quanto la Verdura non riesce a recuperare il forte calo della frutta estiva.Un buco considerevole questo, che si dovrebbe riempire a colpi di comunicazione, specialmente focalizzati in direzione dello spiccato effetto preventivo per i malanni autunnali che l'ortofrutta offre a prezzi ben più modici dei classici integratori alimentari.
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