Attualità
AUCHAN CEDE A CONAD PAC 2000A L’IPER DI VOLLA. E’ SEMPRE PIU' ALLARME ROSSO NELLA GDO NAPOLETANA
Dopo Carrefour e Coop, è la volta di Auchan. Prosegue la crisi nera delle grandi superfici in Campania.
Dopo la chiusura dell'ipermercato Carrefour di Casoria, avvenuta ormai tre anni fa, e il recente annuncio della chiusura dell'Ipercoop di Afragola da parte di Unicoop Tirreno (cfr. Italiafruit del 29 aprile 2013), giovedì scorso è stata infatti confermata la cessione dell'ipermercato Auchan che ha sede presso il centro commerciale Le Ginestre (nella foto) di Volla, nella periferia napoletana.
Secondo quanto riporta il sito web di informazione Il Mediano, l'acquirente sarebbe Pac 2000A Conad, che ne disporrà il ridimensionamento dagli attuali 8.000 metri quadrati a 3.000 metri quadrati. Una superficie più in linea, probabilmente, con le caratteristiche di efficacia gestionale e reddituale del punto vendita in relazione al territorio.
I sindacati regionali sono però in ambasce: "Il ridimensionamento creerà almeno 70 esuberi", spiega Luana Di Tuoro, della segreteria regionale Filcams Cgil. I timori delle parti sociali puntano pure sul fatto che "il marchio d'Oltralpe ha sempre garantito solidità finanziaria, prodotto di qualità, servizi ottimali e sostanziale rispetto del contratto nazionale di lavoro. Per questo motivo - conclude Di Tuoro - rischiare di rinunciare a standard così elevati sarebbe peraltro deleterio per tutto il tessuto economico locale".
Fonte: Distribuzione Moderna – Il Mediano
Dopo la chiusura dell'ipermercato Carrefour di Casoria, avvenuta ormai tre anni fa, e il recente annuncio della chiusura dell'Ipercoop di Afragola da parte di Unicoop Tirreno (cfr. Italiafruit del 29 aprile 2013), giovedì scorso è stata infatti confermata la cessione dell'ipermercato Auchan che ha sede presso il centro commerciale Le Ginestre (nella foto) di Volla, nella periferia napoletana.
Secondo quanto riporta il sito web di informazione Il Mediano, l'acquirente sarebbe Pac 2000A Conad, che ne disporrà il ridimensionamento dagli attuali 8.000 metri quadrati a 3.000 metri quadrati. Una superficie più in linea, probabilmente, con le caratteristiche di efficacia gestionale e reddituale del punto vendita in relazione al territorio.
I sindacati regionali sono però in ambasce: "Il ridimensionamento creerà almeno 70 esuberi", spiega Luana Di Tuoro, della segreteria regionale Filcams Cgil. I timori delle parti sociali puntano pure sul fatto che "il marchio d'Oltralpe ha sempre garantito solidità finanziaria, prodotto di qualità, servizi ottimali e sostanziale rispetto del contratto nazionale di lavoro. Per questo motivo - conclude Di Tuoro - rischiare di rinunciare a standard così elevati sarebbe peraltro deleterio per tutto il tessuto economico locale".
Fonte: Distribuzione Moderna – Il Mediano