TROMBA D’ARIA DEVASTA L’EMILIA E IL NORD EST. FRA LE COLTURE, I FRUTTETI DI PERE SONO I PIU’ COLPITI. DANNI PER MILIONI DI EURO

TROMBA D’ARIA DEVASTA L’EMILIA E IL NORD EST. FRA LE COLTURE, I FRUTTETI DI PERE SONO I PIU’ COLPITI. DANNI PER MILIONI DI EURO
Milioni di euro di danni, un centinaio di sfollati e aziende che rischiano di finire in ginocchio. La tromba d’aria di venerdì scorso ha lasciato distruzione in molti Comuni dell'Emilia già provati dalla ricostruzione post-terremoto: la Regione comunicherà una stima ufficiale dei danni tra oggi e martedì, ma i sindaci delle comunità colpite e le associazioni economiche chiedono con urgenza la dichiarazione di stato d’emergenza al nuovo governo. Una richiesta già avanzata dal governatore Vasco Errani per le piogge delle settimane scorse e assecondata dalla Protezione civile.
In provincia di Bologna l’area più compromessa è quella di Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale, nel Modenese sono in difficoltà Castelfranco Emilia e una piccola frazione di Mirandola, San Martino in Spino.
La lista delle conseguenze causate dalle raffiche di vento a oltre 200 chilometri orari e dalla fortissima grandinata è lunga. A stilarla Maurizio Mainetti, direttore regionale della Protezione civile: “Siamo ancora in una fase di monitoraggio - spiega Mainetti-. In tutto ci sono stati circa 119 sfollati, 33 in provincia di Bologna e i restanti nel Modenese, ma solo una decina avrà bisogno di essere ospitato in alberghi o altre strutture. Gli altri potranno rientrare nelle loro case scoperchiate grazie a degli interventi di sicurezza nei tetti. Gli edifici danneggiati sono un centinaio, mentre i feriti sono 13, tutti di lieve entità”. Intanto i sindaci fanno la conta dei danni. A San Martino in Spino si parla di 7-8 milioni, a Bentivoglio la cifra è di 15 milioni e ad Argelato di 5-6 milioni.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, attiverà nei prossimi giorni le procedure per la dichiarazione di evento calamitoso: ”I danni della grandinata e del tornado si aggiungono a quelli della siccità 2012 e del terremoto, serve un aiuto per esenzioni fiscali, previdenziali e contributive agli agricoltori”.



La Coldiretti, che ha stilato una prima stima dei danni, parla di decine di milioni di euro. “I frutteti, soprattutto i peri, sono i più danneggiati - spiega Carlo Cavallina, vicedirettore di Coldiretti Bologna -. Su molte piante c’erano già i frutti e i grandi chicchi di grandine li hanno ammaccati”. Mele, mais, barbabietole e vigneti sono le altre colture a rischio. Per Francesco Vincenzi, presidente di Coldiretti Modena, “il 20% della produzione potrebbe essere perduto ma sapremo meglio nei prossimi giorni”.
La tromba d’aria ha avuto conseguenze anche nel vicino Basso Mantovano. Il vento non ha scoperchiato case e capannoni come a San Martino Spino o Castelfranco Emilia, ma la grandine ha picchiato duro soprattutto su frutteti e vigneti. I paesi più colpiti sono quelli sulla fascia Pegognaga, Bondanello, San Benedetto, Zambone, Quistello, Quingentole, San Giacomo delle Segnate, fino a Poggio Rusco e Malcantone-Sermide colpiti da chicchi di ghiaccio di grandezza variabile, fra una pallina da ping pong a un acino d’uva.



Luigi Panarelli, presidente provinciale della Cia di Mantova, tramite i suoi associati sabato ha cominciato a ricevere le prime segnalazioni. Molti i danni ai frutteti, pere in particolare che sono una produzione tipica del Basso Mantovano. Non ci sono segnalazioni - a detta delle organizzazioni agricole - su danni a meloni e angurie perché sono ancora tutti sotto serra. E così pure le colture orticole. “La fortuna - spiega anche il presidente provinciale di Coldiretti, Paolo Carra - è che le colture siano ancora indietro; i danni maggiori forse li hanno avuti le pere perché è il frutto in più avanzato stato di maturazione”.

Fonte: Corriere della Sera – Gazzetta di Mantova