Punta sulla precocità il carciofo Atenea F1 di Nunhems

Punta sulla precocità il carciofo Atenea F1 di Nunhems
Sono stati oltre 40 i produttori e gli imprenditori agricoli, insieme ai vivaisti - provenienti dalla provincia di Napoli e dall’Agro nocerino - che hanno preso parte al Field day promosso nei giorni scorsi ad Acerra (Na) da Nunhems Italia - Basf Vegetable Seeds business - divisione agricultural solutions per presentare la nuova varietà ibrida di carciofo romanesco Atenea F1.

Più produttiva, di qualità superiore e, soprattutto, molto precoce, la crop è stata decisamente apprezzata nell’ambito dell’appuntamento organizzato in collaborazione con la cooperativa agricola “La San Marco” di Vincenzo Terracciano presso l’azienda agricola di Felice Panico, uno dei suoi produttori.


Atenea è una nuova varietà ibrida di carciofo romanesco proveniente da seme che, con opportune tecniche agronomiche e trapianti a inizio luglio, può essere raccolta già in dicembre.
“I produttori presenti sono rimasti molto favorevolmente colpiti da questa spiccata precocità - precisa Vito Carrieri, account manager Carciofo Nunhems Italy - che può consentire loro di arrivare per primi sul mercato, spuntando prezzi molto interessanti. Atenea, così come Artemisa - da cui differisce solo per la colorazione - è una varietà che come punto di forza, oltre alla produttività e alla qualità, ha la spiccata precocità. Finalmente possiamo proporre un carciofo romanesco, del tutto simile alla varietà locale di riferimento, che può essere raccolto in dicembre. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nell’areale campano”. 

Atenea è una varietà di grande pezzatura, con capolino di forma rotonda e schiacciata - come il classico carciofo romanesco - di circa 8-12/13 cm di diametro. Di colore viola intenso con screziature verdi, ha un gambo lungo per preparazione sia in fasci che in cassetta, a frutto singolo.
Dopo anni di ricerca genetica Nunhems Italy crea l’opportunità per i vivaisti di disporre di materiale di partenza sano e certificato, lavorando con seme anziché con materiale di propagazione vegetativa come i carducci o gli ovuli. 

Fonte: Ufficio stampa Basf