Vendite in Gdo, così si affonda

A ottobre il picco negativo: uno dei mesi peggiori dell'anno

Vendite in Gdo, così si affonda

Il bilancio dei primi dieci mesi dell'anno lascia poco spazio ai dubbi: le vendite di ortofrutta in Gdo chiuderanno l'anno in negativo. Resta da capire giusto la portata del segno meno, ma i numeri che ci ha regalato il mese di ottobre non sono certo positivi.

Il grafico sottostante merita attenzione: la spezzata che unisce i trend da gennaio mostra come nelle vendite a valore il risultato del reparto sia stato quasi sempre centrato, a parte nel mese di marzo, aprile e, per l’appunto, ottobre. Come è noto, l’aumento dei costi energetici e tutte le contingenze che hanno caratterizzato il 2022, sono i principali responsabili di questo consistente aumento dei valori, conseguente ad una forte crescita del mix prezzi. Viceversa, i volumi flettono in tutti i mesi, a parte luglio, raggiungendo il picco in negativo nel mese di marzo e proprio in quest’ultimo mese analizzato, ovvero ottobre.

I consumi del totale reparto, ad ottobre, segnano un -10,2%. Tale risultato è legato, principalmente, al trend negativo della frutta (-11,1% a volume) e della verdura (-9,8%). Mentre l’insieme dei prodotti servizio, ovvero IV-V Gamma, flette di soli 2,5 punti. Tuttavia, era prevedibile uno scivolone per la IV-V Gamma a ottobre poiché a settembre, dopo mesi con trend più che positivi, la lancetta dei consumi aveva segnato uno stallo (-0,3%), anticipando l’andamento flettente, poi confermato. A valore, i trend del reparto sono leggermente sotto performance (-0,7%), ma le due principali macrocategorie si comportano in modo molto diverso: trend positivi per la verdura (+9,1%), con un aumento del mix prezzi di quasi 20 punti, e negativi per la frutta (-8,6%), attestando un marcato attenuamento degli effetti inflattivi per questa macrocategoria. Nella IV-V Gamma l’aumento del mix prezzi è contenuto rispetto alla prima gamma (3,1 punti), tuttavia è in aumento rispetto agli ultimi mesi, in cui si attestava intorno a 1-2 punti.

Da gennaio il risultato progressivo del reparto rimane, ovviamente, negativo a volume (-4,2%) e ancora positivo a valore (+3,6%), riflettendo nelle diverse macrocategorie gli andamenti generali che hanno caratterizzato la maggior parte dei mesi passati.