Monitor
Un exploit che fa bene al morale
Export di pesche e nettarine, a luglio aumento del 40%. Occupati gli spazi lasciati liberi della Spagna

L'estate ha portato buone notizie per l'export ortofrutticolo italiano. Merito di alcuni prodotti simbolo della frutticoltura tricolore, come pesche e nettarine. Un merito, però, che va condiviso a metà con le difficoltà incontrate dai produttori spagnoli.
L’analisi sui dati aggregati di import-export realizzata dal Monitor Ortofrutta di Agroter, infatti, evidenzia come il mese luglio abbia dato slancio alle esportazioni italiane, soprattutto a valore, con + 0.5% rispetto allo scorso anno. Chi è stato l’artefice di questa, seppure debole, risalita? L’indiziato numero uno, visto il periodo, è sicuramente il segmento delle drupacee e difatti i dati confermano questo sospetto, anche se non mancano i distinguo.


Esaminando il periodo che va da maggio a luglio, le albicocche salgono sul primo gradino del podio, grazie ad incrementi in doppia cifra sia a valore (+ 27%) sia a volume (+ 38%). Parimenti si è avuta una minor pressione dall’estero, complice una Spagna che ha subito un deficit produttivo a causa delle gelate primaverili, e questa è stata la causa principale della diminuzione, da un anno all’altro, del 37% a volume e del 21% a valore.
In buona sostanza il meteo ha deciso le sorti del commercio di albicocche europee, graziando l’Italia e “punendo” la Spagna, mentre l’anno scorso era accaduto l’esatto contrario.


La stessa tendenza è visibile anche per pesche/nettarine, seppure con valori più contenuti, pari a +5% a volume e + 17% a valore. Tuttavia, il solo mese di luglio, certamente più significativo di maggio e giugno, cresce rispetto all’anno scorso del 40% circa sia a valore che volume. Non a caso, la Spagna ha accusato problemi produttivi soprattutto nelle aree più tardive e questo ha giovato ulteriormente agli esportatori italiani. Chiaramente mancano agosto e settembre per confermare queste performance.
Infine, arriviamo alla ciliegia, che rappresenta la “pecora nera” dell’analisi con valori in calo sia in termini monetari (-13%) sia in termini di chili (-16%) a dimostrazione di come la campagna cerasicola che si è chiusa da pochi mesi sia stata avara di soddisfazioni.


