Sovranità alimentare, spuntano 100 milioni

Il Governo punta a istituire un Fondo apposito

Sovranità alimentare, spuntano 100 milioni

A quanto pare la sovranità alimentare non è destinata a rimanere solamente uno slogan o un acronimo che arricchisce il nome del Ministero. Nell’ultima bozza della manovra, infatti, è spuntato anche il Fondo sovranità alimentare.

Nella Legge di Bilancio, quindi, al momento è prevista la sua istituzione e anche una dotazione finanziaria. Soldi - non tanti, a dir la verità - ma pur sempre risorse che prima non c'erano. La stampa nazionale parla di una previsione di cento milioni di euro: al Fondo saranno infatti destinati 25 milioni all'anno a partire dal 2023 e fino al 2026.

A cosa serviranno questi milioni? In attesa dell'approvazione e dei vari decreti attuativi, c'è una indicazione politica, che andrà poi tradotta in misure pratiche. Il Fondo sovranità alimentare voluto dal premier Giorgia Meloni e dal ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida dovrà tutelare e valorizzare il cibo italiano di qualità, ma anche ridurre i costi di produzione per le imprese agricole. Il Fondo, recita il testo della manovra, dovrà essere finalizzato anche "al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari".

Obiettivi al momento generici, di massima e quindi condivisibili. Se sulla tutela e la valorizzazione delle eccellenze italiane con 25 milioni di euro all'anno qualche cosa di concreto è possibile farlo; più difficile pensare che una dotazione simile si possano calmierare i costi produttivi dell'intera agricoltura italiana. 

Giorgia Meloni

Come riporta l'AdnKronos arriva anche il Fondo per l’innovazione in agricoltura "con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025" per complessivi 225 milioni di euro. 

Questo sarà finalizzato allo sviluppo di progetti innovativi per incrementare la produttività del settore primario, agevolando la diffusione delle migliori tecnologie - dalle macchine alle soluzioni robotiche, fino alle infrastrutture digitali - da impiegare per migliorare la sostenibilità del comparto. Quindi riduzione dell'uso di acqua e dell'impiego di sostanze di sintesi chimica.