Robot per la raccolta, esperienze a confronto

Dai droni ai bracci meccanici: tanta tecnologia all'Interpoma Congress

Robot per la raccolta, esperienze a confronto

Dalla meccanizzazione del lavoro ortofrutticolo alla sua robotizzazione. All'Interpoma Congress i maggiori produttori mondiali di robot per la raccolta della mela si sono presentati al mondo agricolo lanciando la sfida tecnologica più appassionante del momento. Nelle scorse settimane vi avevamo già raccontato l'esperienza di Tevel (clicca qui per leggere l'articolo) e l'azienda israeliana è stata tra i protagonisti della fiera di Bolzano. Ma oltre ai droni raccoglitori ci sono tante altre soluzioni in corso di perfezionamento.

Elia Bruni è il Ceo di Aigritec, azienda di Bolzano che impiega l'intelligenza artificiale e la robotica per trasformare la gestione delle colture - melo in primis - in un processo efficiente, preciso e sostenibile. "La robotico ha il compito di tutelare le risorse naturali, in primis l'acqua, e poi di velocizzare la raccolta - ha detto il ricercatore - Il nostro team è cresciuto proprio qui a Bolzano e questo ci aiuta a conoscere il mondo melicolo. Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso cercando di capire i costi principali del comparto: l'irrorazione, ad esempio, quando non è corretta è tra le voci più onerose, inoltre evitando fenomeni di deriva si ottimizza l'impiego di agrofarmaci e si riduce l'impatto. Abbiamo sviluppato una macchina da utilizzare durante tutta la stagione, in modo da ammortizzare l'investimento". Quindi trattamenti in campo, monitoraggio e raccolta automatica: Aigritec punta a iniziare la commercializzazione il prossimo anno, fungendo da stimolo per la transizione digitale degli agricoltori. 

Avi Kahani ha una lunga esperienza nel mondo dell'imprenditoria e delle start-up high-tech. Ora con la sua FFRobotics vuole realizzare il sogno di una vita: automatizzare la raccolta della frutta fresca, combinando visione artificiale e robotica. L'imprenditore israeliano con il suo team ha creato una macchina a 12 bracci, sei per ogni lato, che lavorano a coppie: mentre uno raccoglie, l'altro scansiona e individua il frutto successivo da staccare, in modo da migliorare l'efficienza procedurale. "Cerchiamo di sviluppare soluzioni pensate per le specifiche varietà in modo da massimizzare i frutti raccolti: attualmente arriviamo al 70%, ma l'obiettivo è il 90% - ha precisato Kahani - La sfida sul campo è di limitare gli sprechi. Stiamo sviluppando una importante collaborazione con i produttori statunitensi e il mondo accademico".

E a proposito di Usa, la Advanced Farm ha iniziato il suo percorso con i piccoli frutti. "Dopo il successo con le fragole è stato necessario aprirsi al mondo melicolo - ha evidenziato il direttore Peter Ferguson - Abbiamo sviluppato una soluzione che ha una sorta di moto continuo durante la raccolta, dotata di un braccio meccanico capace di fare diversi movimenti. Abbiamo sperimentato diversi tipi di telecamere, infine abbiamo optato per una ad apprendimento automatico. Il lavoro di sviluppo è stato possibile grazie anche sistemi di raccolta virtuale, dove abbiamo perfezionato i prototipi. I terreni collinari hanno complicato le dinamiche, ma le stiamo risolvendo. I nostri macchinari puntano alla semplicità, tanto che un singolo operatore ne può gestire fino a 4-5 in contemporanea, in modo da ridurre i costi. La digitalizzazione è imprescindibile per l'ortofrutta, così come la gestione della macchine da remoto: resta da chiedersi solo quando la robotica diventare una certezza definitiva".