Regno Unito, la frutta si compra con i buoni pasto

L'iniziativa interessa le famiglie più povere

Regno Unito, la frutta si compra con i buoni pasto

La vita diventa sempre più cara anche nel Regno Unito, per questo si è deciso di distribuire frutta e verdura fresca distribuite alle famiglie più povere nel tentativo di tamponare quanto più possibile il dilagare della fame e le diseguaglianze a livello dietetico e sanitario. Si può riassumere così il più recente programma sperimentale introdotto dalle autorità sanitarie del Regno Unito, che mirano per l’appunto ad affrontare le difficoltà determinate dal cosiddetto caro vita con quelli che, fondamentalmente, potremmo considerare dei buoni pasto spendibili in generi alimentari freschi. Non dovrebbe sorprendere, d’altronde, apprendere che i cittadini britannici si stanno di fatto trovando a che fare con tempi particolarmente difficili: il tasso di inflazione continua infatti la sua galoppata da mesi, spingendo i consumatori a ripiegare sui prodotti più economici che, incidentalmente, sono anche i meno salutari.

I buoni in questione, dal valore massimo di otto sterline a settimana con due sterline aggiuntive per ogni bambino della famiglia, vengono attualmente distribuite tra centoventi persone con malattie croniche o problemi di salute mentale che vivono in due dei quartieri più poveri del Regno Unito: tali individui sono stati identificati grazie agli sforzi del personale prescrittore sociale finanziato dal NHS in due progetti, il centro Bromley by Bow a Tower Hamlets e il Beacon Project a Lambeth.


Come accennato, l’idea è quella di agire sull’aumento (quasi) senza precedenti dei costi alimentari, che di fatto impedisce a buona parte delle famiglie britanniche di acquistare cibo sano innescando quella che, a tutti gli effetti, potremmo definire una sorta di recessione nutrizionale. Le conseguenze, che chiaramente verranno percepite in maniera tanto più grave dai nuclei famigliari con un reddito più basso, portano a un incoraggiamento di condizioni associate al consumo di cibo di scarsa qualità come obesità, diabete e ipertensione.

Fino a ora le autorità sanitarie hanno avuto modo di raccogliere feedback squisitamente positivo: “Per noi ha fatto un’enorme differenza” ha confessato ai microfoni del The Guardian Asia, una mamma single di tre figli, raccontando come, a causa dei colpi del caro vita, lei e i suoi bambini avessero “iniziato a mangiare di meno, compresa molta meno frutta e verdura. Come dici ai tuoi figli che non possono mangiare la frutta?”. Il problema, come già anticipato, ha conseguenze dirette sulla salute: “Ma il problema non era solo il mangiare meno” ha continuato a tal proposito Asia. “Non stavamo assumendo abbastanza proteine ​​o ricevendo abbastanza nutrienti e vitamina C. Sembrava che ci ammalassimo costantemente e i ragazzi erano svogliati e a corto di energia”.

Fonte: www.dissapore.com