«Prezzi, mai sotto i costi di produzione»

Le linee programmatiche del ministro: «Così rilanceremo l'agricoltura»

«Prezzi, mai sotto i costi di produzione»

Agricoltura come asset strategico del sistema Paese. Lo ha ribadito la settimana scorsa in audizione davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato il ministro Francesco Lollobrigida per presentare ai parlamentari le Linee programmatiche del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf).

Strategie e obiettivi della politica agricola nazionale che ovviamente avranno un impatto anche sull'ortofrutta. Il titolare di via XX Settembre parte però dal cambio di denominazione del suo Dicastero. "L'idea alla base di questa scelta è quella di traghettare il mondo agricolo in un sistema di valori e maggiori tutele, che trova nel concetto di sovranità alimentare l'affermazione del made in Italy agroalimentare, delle tradizioni, delle produzioni e dei nostri territori rurali, con una forte identità e un rinnovato protagonismo. È fondamentale che i produttori italiani siano attori principali del percorso che vogliamo affrontare per un pieno sviluppo del settore agricolo".

Le politiche agricole devono però fare i conti con l'inflazione. "A ottobre si assestava all'11,8%, oltre a pesare sulle famiglie italiane, sta portando ad assottigliare sempre di più i margini di redditività delle imprese, in particolare nel settore agroalimentare - riconosce Lollobrigida - Questa emergenza ci impone precisi obiettivi strategici in termini quantitativi e qualitativi e di equità dei prezzi che non dovrebbero mai scendere al di sotto dei costi di produzione". 

La sovranità alimentare avrà una sua dotazione finanziaria (clicca qui per la notizia). "La missione di questo dicastero è quella di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari. Per questo motivo, ho proposto di istituire, sempre con legge di bilancio, un ulteriore fondo destinato all'acquisito di beni alimentari di prima necessità dei soggetti economicamente fragili".

Per la tutela del made in Italy il Masaf vuole "promuovere un vero cambio di mentalità a livello europeo": un'azione di difesa dei prodotti italiani più forte, informazioni trasparenti in etichetta. "Potremo assicurare alle imprese del tessuto agroalimentare nazionale maggiori livelli di competitività e una più equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera produttiva, dall'agricoltore al consumatore finale, passando per la trasformazione industriale - rimarca Lollobrigida - Intendo intensificare il lavoro con il Ministero delle imprese e del Made in Italy, attraverso un tavolo permanente di confronto sulle specifiche esigenze del settore agroalimentare italiano. Annuncio di aver firmato un apposito Decreto per costituire i 'Distretti del biologico', una grande opportunità da cogliere in piena sinergia con i territori, le Regioni, il mondo agricolo e agroalimentare".

Per dare sostanza a questi propositi, sul fronte dei controlli il ministro assicura di aver dato all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), "le risorse e gli strumenti necessari per un efficace contrasto agli illeciti agroalimentari e alle pratiche commerciali sleali lungo la filiera".
E sempre in materia di controlli e verifiche, il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare continuerà a lavorare su una triplice direttrice: il sequestro preventivo per equivalente, il rapporto per danno erariale alla Corte dei Conti e le sanzioni amministrative. "Già dal prossimo anno conto di ampliare significativamente la dotazione di Carabinieri assegnati al Ministero", evidenzia il ministro.

Le misure del Pnrr in corso di implementazione sono di grandissima rilevanza per il futuro sviluppo del settore agroalimentare. "È evidente che la mutata situazione socioeconomica del nostro Paese, a partire dai rincari dei costi energetici e delle materie prime, ci impongono di fare, insieme, delle riflessioni sull'impostazione del Pnrr - ragiona Lollobrigida - Siamo convinti che, nell'ambito di un dialogo costruttivo con la Commissione UE, sia possibile migliorare alcune misure per renderle ancora più efficaci. È il caso, ad esempio della misura di meccanizzazione agricola dove è necessario aggiornare il novero delle tipologie di macchine che possono essere oggetto di investimento, o della misura relativa ai sistemi irrigui, per la quale gli extra-costi intervenuti, non consentono di completare al 100% le opere previste con le risorse disponibili. È necessario infine superare il concetto dell'autoconsumo per la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche con l'ipotesi di adozione di un cloud energetico nazionale. Abbiamo, quindi, messo a punto un pacchetto di proposte di aggiornamento del Piano sia relative all'integrazione e allo scale up delle misure Masaf sia finalizzate ad accelerare l'attuazione dei progetti e a rafforzare l'assistenza tecnica e la capacità amministrativa, proposte di cui ho avuto modo di parlare con il ministro Fitto e che vanno accompagnate da un processo di semplificazione normativa che permetta di rispettare le tempistiche previste".

Per combattere la siccità il Ministero vuole stimolare investimenti irrigui. "In conformità al Piano Strategico della PAC 2023-2027, per tutelare le colture, riteniamo utile inserire negli strumenti di pianificazione disposizioni che permettano la costruzione di nuove strutture, come i piccoli invasi interaziendali da realizzare e manutenere ad opera di aziende agricole o da Enti irrigui in zone collinari, e prevedere la riqualificazione e il potenziamento di quelli esistenti in modo da disporre di una rete infrastrutturale più performante e idonea a ridurre gli sprechi di acqua - dice il titolare di via XX Settembre - Per incrementare la produzione di acqua ad uso agricolo intendiamo lavorare sulla tecnologia degli impianti di desalinizzazione del mare e intervenire sugli sprechi di acqua presso gli invasi di collina e di pianura, tramite l'implementazione di impianti di irrigazione a goccia e di tutte le nuove tecnologie che permettono di razionalizzare il consumo di acqua. L'emergenza idrica in corso dimostra la necessità di ulteriori investimenti per i prossimi anni, con particolare attenzione al potenziamento delle infrastrutture di stoccaggio e valutando il ricorso a fonti idriche non convenzionali. Ritengo che sia prioritario anche garantire la realizzazione di un Piano invasi che possa assicurare all'agricoltura l'acqua necessaria per aumentare la produttività, ma anche che dia risposte anche ai cittadini e alle imprese di ogni settore. Allo stesso tempo si potrà tornare ad investire sulla produzione di energia idroelettrica attraverso i pompaggi ed utilizzare l'eventuale copertura degli invasi per la produzione di energia solare. Ricordo a tutti che la più sostenibile forma di accumulo di energia è proprio quella degli invasi d'acqua che, essendo una fonte programmabile, può aiutare in un momento complesso come quello che stiamo vivendo".

Il contrasto al caporalato è stato declinato anche nel recente decreto interministeriale sulla 'condizionalità sociale'. Il provvedimento ha l'obiettivo di garantire idonee condizioni di lavoro, tutelare le norme di salute e sicurezza all'interno delle aziende agricole, nonché contrastare il caporalato e il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori del settore. In un successivo provvedimento, di concerto con il dicastero del Lavoro, saranno esplicitate le sanzioni relative alla mancata attuazione di questo decreto che intende promuovere l'applicazione delle direttive europee.        

Sul tema della sostenibilità ambientale, il ministro ribadisce che l'agricoltura italiana è un sistema all'avanguardia. "La sostenibilità ambientale deve, infatti, rappresentare un'opportunità - sottolinea - Per questo motivo ci opponiamo a quelle iniziative europee che intendono introdurre ulteriori divieti e obblighi generalizzati, che non tengono conto della realtà delle singole aziende e dei territori, ma finiscono solamente con l'incrementare i costi e gli oneri burocratici a carico delle aziende, peraltro già duramente provate dall'attuale contesto economico. È il caso, ad esempio, della proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci, che ha sollevato grandi perplessità da parte di molti Stati Membri, tra cui l'Italia. Anche su questi temi vogliamo farci promotori di un cambio di prospettiva in Europa, convinti che i Governi debbano sostenere, e non svilire, la capacità di produrre di più e meglio".

Sui danni causati dalla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, Lollobrigida assicura infine "una semplificazione delle procedure per l'adozione dei piani di contenimento approvati dalle Regioni" e sostiene "la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, organo soppresso da oltre dieci anni, già con un collegato alla legge di bilancio".