«Pomodori, la produzione finisce prima e inizia più tardi»

Ferro (Op Copla): «La raccolta termina in anticipo per il caldo»

«Pomodori, la produzione finisce prima e inizia più tardi»

È una campagna che termina prima del previsto quella del pomodoro del Lazio. Il caldo di settembre e ottobre che ha accompagnato la produzione ha infatti anticipato la fase di raccolta, determinato rese più basse e allo stesso tempo favorito la proliferazione degli insetti dannosi come il ragnetto argentato. La stagione non si intravede rosea nemmeno per l’inverno, con i costi energetici delle serre piuttosto elevati che comporteranno ritardi nei nuovi trapianti.  
 

Ne abbiamo parlato con Silvestro Ferro, responsabile dell’Op Copla di Fondi, associata all’Aop Csc Lazio. “La produzione sta volgendo al termine e non possiamo nascondere che sia stata una campagna piena di problemi, che ha penalizzato anche i trapianti autunnali per le elevate temperature”.

Il caldo di fine estate e inizio autunno ha infatti comportato un anticipo nella maturazione del frutto che farà concludere prima la stagione. “Se lo scorso anno la raccolta è proseguita fino a gennaio, quest’anno prevediamo di concludere verso l’8 dicembre”, spiega ancora Ferro. “La raccolta termina non solo per il caldo, ma anche perché quest’anno abbiamo cercato di trapiantare qualche giorno prima perché nella nostra zona produrre pomodori fino a gennaio non ha senso, si rischia solo di abbassare la qualità”. 
 

Sul fronte consumi nelle ultime due settimane nonostante il pomodoro non manchi mai sulle tavole dei consumatori, c’è stato un lieve calo delle vendite. “Fino ad ottobre tutto è andato a gonfie mele – riporta il direttore commerciale – ma nelle ultime due settimane i consumi hanno subito un rallentamento per il forte arrivo di merce straniera, soprattutto da Spagna, Marocco e Albania. Purtroppo, la concorrenza estera ci ha tagliato le gambe non solo nel nostro Paese ma anche nel confronto di altri paesi esteri che non ordinano più da noi ma acquistano direttamente dalla Spagna”.
 

Anche i prezzi attualmente non risollevano l’umore. “Sono piuttosto bassi e i costi produttivi sono lievitati di molto, soprattutto quelli legati al nutrimento della pianta. Per limitarli il più possibile, anziché trapiantare a dicembre quest’anno i produttori posticiperanno l’operazione a metà gennaio. Anche perché trapiantare un mese prima per arrivare sul mercato 10 giorni prima non ha senso”.

Op Copla distribuisce i proprio prodotti alla Gdo nazionale ed estera, tra cui Inghilterra, Germania e Paesi dell'Est.