Pere, un rilancio è possibile

Il breeder dell'Università di Bologna: «Le nuove varietà possono spingere i consumi»

Pere, un rilancio è possibile

Introdurre una nuova varietà di successo nel comparto pericolo sembra una sorta di “Mission Impossible”, visto e considerato che mangiamo le stesse pere da oltre un secolo (che diventano quasi 3 nel caso della Williams descritta per la prima volta nel 1765). Nel panorama frutticolo è un caso più unico che raro (solitamente c’è il problema opposto) ma che inizia a mostrare dei limiti importanti se si pensa a tutti i problemi che affliggono la “Regina delle Pere”, ovvero, l’Abate Fétel.
 

A tal proposito, l’Università di Bologna ha in essere dal 1990, presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), uno dei più importanti progetti di breeding specifici per il pero, che ha licenziato nel 2014 quattro nuove varietà, ovvero, PE1UNIBO*, PE2UNIBO*, PE3UNIBO*, PE4UNIBO* ulteriormente protette con i marchi: Lucy Sweet®, Early Giulia®, Debby Green® e Lucy Red®. 
 

“Questo poker varietale – spiega a IFN Vincenzo Ancarani (breeder e tecnico del DISTAL) – sta destando molto interesse, soprattutto all’estero, tanto che in Argentina sono già in essere i primi approcci commerciali, mentre in Usa, Cile, Sud Africa e Australia sono in fase avanzata di valutazione. In Europa siamo presenti nei più importanti Paesi produttori di pere e siamo confidenti che da qui a breve vedremo l’esordio commerciale anche nel vecchio Continente”.
 

Un interesse che è giustificato dalle peculiarità che caratterizzano le nuove selezioni: “sono varietà che coprono scalarmente un mese di raccolta – da fine luglio a fine agosto – e che hanno caratteristiche che possono dare impulso ai consumi di questo frutto, che purtroppo sono in continua diminuzione. Per esempio, Lucy Sweet non solo ha una spiccata dolcezza favorita da oltre 16-17° Brix di media, ma, soprattutto, è adatta al consumo ancora non matura come frutto croccante e che può essere un elemento utile per avvicinare i consumatori più giovani. Lucy Red, invece, ha un attraente sovraccolore rosso sul 80-90% della buccia ed è anch’essa consumabile croccante.” 
 

“Inoltre – prosegue il ricercatore – sta suscitando un certo interesse tra i produttori la cv Early Giulia, per la precocità di maturazione, la pezzatura e l’aspetto del frutto oltre che per la produttività. Sia Early Giulia che Lucy Sweet presentano oltretutto una tolleranza alle malattie, come il Colpo di Fuoco Batterico e la maculatura bruna che negli ultimi anni hanno fortemente penalizzato la coltura del pero in Italia.”
 

“Fermo restando che ogni varietà ha le sue peculiarità, sia organolettiche (sapore dolce vs equilibrato) che agronomiche (resistenza a malattie piuttosto che habitus), ci sono diversi elementi in comune. In primis, la facilità di conservazione che raggiunge facilmente 5-6 mesi, seguita dalla buona affinità di innesto con il cotogno (anche se nel caso di Lucy Red è consigliato l’intermedio) e da una produttività costante e tendenzialmente soddisfacente”. 
 

Il programma di breeding non termina con il rilascio di queste 4 cultivar, anzi; il gruppo di ricerca sta monitorando con estrema attenzione 5 nuove selezioni a buccia rossa: “è difficile prevedere quante di esse diverranno varietà a tutti gli effetti, però stiamo constatando un certo interesse dagli operatori che hanno visitato i campi sperimentali e dai primi panel test effettuati notiamo un apprezzamento superiore alle varietà tradizionali.”

Quindi è possibile trovare alternative all’Abate? “le potenzialità per integrare l’odierno calendario varietale ci sono tutte, anche perché oramai abbiamo un know how che non ha eguali e contiamo di sviluppare materiale vegetale che sappia assecondare le esigenze della filiera; quindi, oltre ad un frutto bello da vedere e buono da mangiare, occorre una varietà resiliente che sappia far fronte ai vari stress biotici e abiotici. Chiaramente investimenti superiori da parte delle aziende private e dalle Istituzioni velocizzerebbero il processo di breeding, che è estremamente lungo e complesso, soprattutto in una specie come il pero caratterizzata da una lunga fase giovanile”.