Peperoni, come si diventa leader di mercato

Una vasta conoscenza mutuata dalla ricerca pluriennale, una forte presenza sul mercato e prodotti in grado di rispondere alle esigenze dei produttori e dei consumatori. Sono questi i punti di forza che rendono l’azienda sementiera Semillas Fitò leader per il prodotto peperone.

Ad oggi l’azienda vanta un’ampia gamma di Lamuyo: “Per il giallo abbiamo il peperone Seoul che si adatta a tutti i trapianti – spiega a IFN Luigi di Benedetto, Chain Specialist Italia per Semillas Fitò - Decisamente più articolata l’offerta per il Lamuyo rosso: “Si inizia a luglio e agosto con il peperone precoce Altea per l’areale di Licata – continua - mentre per i trapianti medi di settembre e ottobre in zona Vittoria viene suggerito Orinoco; i trapianti si concludono nella stagione invernale (da novembre a gennaio) con il Rio Grande coltivato in zona Santa Croce. In particolare con Altea (foto in apertura) siamo leader nel mercato di Licata e con le altre varietà stiamo conquistando gli areali del ragusano”.

Ma come nasce la ricerca dell’azienda per i peperoni? “Semillas Fitò ha iniziato a lavorare sui peperoni circa 25 anni fa, non appena ha iniziato a operare nell’ambito degli ibridi con progetti di sviluppo per questo ortaggio. Ad oggi sono circa mille gli ibridi in fase di test”.

Tra le caratteristiche che hanno reso di successo i peperoni della casa sementiera c’è in primis la qualità: “Si tratta di caratteristiche uniche, che partono dalla genetica per arrivare intatte ai frutti – dice il Chain Spacialist – e sono le stesse per cui oggi possiamo vantare un’ampissima base di clienti fidelizzati”.
E continua: “I nostri prodotti si differenziano anche per generosità dei frutti e per la loro capacità di adattamento climatico. Inoltre, i nostri peperoni presentano la resistenza al Tmv, una forte predisposizione alla lotta integrata e la possibilità di coprire più cicli”.

Tutte le caratteristiche dei peperoni di Semillas Fitò sono state realizzate in base alle richieste del mercato. Per esempio la continuità nella produzione: “I produttori ce l’hanno richiesta senza dover perdere in qualità dei prodotti e possiamo dire di aver raggiunto questo obiettivo – commenta Di Benedetto – E ancora per quanto riguarda la lotta integrata, stiamo puntando sulla resistenza alle malattie fungine, che finora hanno sempre richiesto l’utilizzo di prodotti chimici”.

Dai produttori non arrivano solo le richieste ma anche una forte soddisfazione per il prodotto: “Dopo i primi utilizzi, tendono a diventare clienti fissi perché riusciamo a garantire l’agricoltore dal punto di vista qualitativo e quantitativo ma anche dal punto di vista commerciale: buona shelf life, colore, consistenza e calibri regolari”.

Nonostante i buoni risultati raggiunti, la ricerca continua verso la creazione di nuovi ibridi: “Il percorso è ancora molto lungo nonostante alcuni prodotti siano ancora in fase di test, nei prossimi 3-5 anni contiamo di poter presentare qualche nuovo prodotto” conclude il Chain Specialist.