Noci e nocciole, si prova a far squadra

Presentato un progetto di filiera da 19 milioni di euro

Noci e nocciole, si prova a far squadra

Si chiama "Sostenibilità per la filiera della frutta in guscio italiana" ed è un progetto di filiera presentato da venti realtà pronte a investire nelle noci e nelle nocciole. Il valore della partita è di 19 milioni di euro, interventi che ricadono in maniera equilibrata tra Veneto ed Emilia Romagna (8 milioni per regione) e poi anche il Piemonte.

Il capofila del progetto è l'Op Il Noceto e tra i beneficiari ci sono realtà come New Factor, Agrintesa, La Diamantina, Noci Delta Po e altre società specializzata in frutta in fuscio.

L’accordo ha lo scopo di aggregare in forma organica e duratura alcune aziende delle regioni Veneto, Emilia Romagna e Piemonte rappresentative della filiera nel segmento della produzione agricola, della trasformazione e della commercializzazione delle principali tipologie di frutta in guscio, ed in particolare noce e nocciole, promuovendo investimenti in grado di contribuire allo sviluppo territoriale del settore finalizzati al miglioramento tecnico, produttivo e organizzativo della filiera.

L'obiettivo è incrementare la competitività e sostenere la redditività delle aziende agricole. Come farlo? Nel progetto si parla di "consolidare e stabilizzare le opportunità di reddito e di remunerazione della parte agricola della filiera, orientandola a produzioni sostenibili; di migliorare il posizionamento sui mercati per meglio rispondere alle esigenze dei consumatori in materia di salubrità e tracciabilità delle produzioni, favorendo il conseguimento degli obiettivi della Transizione ecologica sullo scenario di medio e lungo termine".

E poi misure più concrete che riguardano la produzione: incentivare la meccanizzazione, anche utilizzando tecnologie agrarie e di fertirrigazione di tipo 4.0 e satellitari. Si passa poi ad "interventi che garantiscano l’eccellenza qualitativa della produzione e dei relativi metodi di coltivazione sostenibili e della sua tracciabilità". E in questo ambito la condivisione di esperienze di successo tra le imprese del progetto sarà un passaggio importante. Così come sviluppare sinergie per favorire l'innovazione e lo sviluppo sostenibile del settore.

Il progetto di filiera guarda in particolare alle noci Lara del Veneto e alle Chandler dell’Emilia Romagna, molto apprezzate e richieste dal mercato. "I metodi di coltivazione adottati vedono in larga parte l’adozione di sistemi di agricoltura convenzionale, con un’attenzione particolare al tema della sostenibilità ambientale e all’uso efficiente e razionale delle risorse, tuttavia una quota non trascurabile di superfici, soprattutto per quanto riguarda le aziende dell’Emilia Romagna è condotta secondo i metodi dell’agricoltura biologica - viene rilevato - Allo stesso modo le nocciole interessate dal progetto sono di qualità top di gamma per l’utilizzazione nell’industria dolciaria. Nel dettaglio si tratta della Tonda Gentile Trilobata, autoctona dell’Alta Langa e la Tonda di Giffoni, la varietà̀ italiana più̀ performante a livello internazionale. L’intera produzione interessata rispetta i principi dell’agricoltura biologica, senza ricorrere alla chimica ma favorendo tecniche agronomiche ecosostenibili".