Attualità
Maltempo in Spagna, interrotta la raccolta di drupacee e ortaggi
Le segnalazioni delle associazioni Ava Asaja e La Unió
Campi allagati, rottura degli argini dei fiumi, infrastrutture danneggiate. Lo scenario sembra molto simile a quello vissuto in questi ultimi giorni in Emilia Romagna, invece lo ritroviamo nella comunità valenciana in Spagna (in particolare Alicante e Valencia).
Se le piogge erano attese dai produttori per combattere la siccità, non ci si aspettava però fenomeni climatici di questa portata. Le tempeste, anche definite convenzionalmente DANA (Depresión Aislada de Niveles Altos ovvero un fenomeno climatico con piogge intense ed effetti disastrosi), si sono riversate sui terreni in questi ultimi giorni con gravissime conseguenze per l’ambito ortofrutticolo.
Come si legge in una comunicazione dell’associazione Ava Asaja: “La tempesta ha interrotto la raccolta delle drupacee (pesco, nettarino, susino, albicocco, ecc.) e degli ortaggi di stagione (cipolla, patata, carciofo, broccolo, ecc.)".
Per tutte le colture che si trovavano nel momento ottimale di maturazione, quindi in procinto di essere raccolte, Ava Asaja prevede "perdite di raccolto dovute a 'clavillat' (ovvero spaccature) nella buccia dei frutti, marciume e attacchi fungini".
I danni si contano anche sulle ciliegie, secondo l’associazione La Unió Llauradora i Ramadera.
“Le piogge sono arrivate molto tardi per i cereali, ma sono magnifiche per uva, mandorlo, carrubo e oliveto, perché avevano subito forti stress idrici durante le fasi di fioritura e allegagione", specifica La Unió.
Inoltre Ava Asaja avverte che, se le piogge dovessero continuare per molti giorni, ci sarebbero problemi per l’allegagione sugli agrumi, proprio come successe anche nella primavera passata.
L’aspetto positivo di queste piogge è che “consentiranno di risparmiare sull'irrigazione e di alleviare i costi di produzione, ricaricare bacini e falde acquifere e pulire gli alberi", scrive l'associazione. Si tratterebbe di risultati importanti, dato che gli agricoltori avevano iniziato ad irrigare con tre mesi di anticipo rispetto allo scorso anno, consumando il 40% di acqua in più. In particolare, l’associazione esprime la sua preoccupazione per la durata delle precipitazioni, considerato che “l’eccessività umidità e la mancanza di irraggiamento solare potrebbero causare problemi a drupacee, ortaggi di stagione, agrumi e uva”. Se è ancora presto per stimare danni alle produzioni, è possibile che i volumi delle stesse possano soffrire di limitazioni.
Foto in apertura di Ava Asaja