Il meglio di IFN
L’ortofrutta è in ginocchio, ma ai mass media non interessa
Completamente snobbata l'alluvione della scorsa settimana

È purtroppo noto come ai mass media nazionali interessi poco o nulla del settore ortofrutticolo se non quando è in atto il presunto agiottaggio delle zucchine, ma che ciò avvenga anche durante eventi tragici che mettono in ginocchio un intero comparto, come è accaduto in Sicilia pochi giorni fa, è a dir poco sconfortante.
Per carità, le grandi testate a diffusione nazionale e i telegiornali hanno chiaramente dato notizia dell’alluvione che ha colpito la più grande isola del Mediterraneo, ma di tutti i danni che hanno subito centinaia, se non migliaia, di aziende ortofrutticole neanche l’ombra, a parte qualche trafiletto in fondo al giornale.
E pensare che solo il comparto del pomodoro, fiore all’occhiello del territorio che ci permette di avere prodotto italiano per quasi 12 mesi all’anno, conta oltre 7.000 ettari di superficie, per una produzione vicina alle 200 mila tonnellate. Un comparto che genera un indotto di diverse centinaia di milioni e dà sostentamento a diverse migliaia di famiglie. Però, a quanto pare, il dramma che stanno vivendo gli imprenditori siciliani non attira l’attenzione tanto quanto il bacio fra Fedez e Rosa Chemical a Sanremo, e comunque, anche senza tirare in ballo la kermesse sanremese, non ottiene lo stesso trattamento delle problematiche all’Ilva di Taranto, allo stabilimento Whirlpoll a Napoli, piuttosto che alla fabbrica Fiat di Termini imerese, dove i giornalisti non mancano mai all’appuntamento con servizi e approfondimenti ripetuti nelle settimane.

Ovviamente, i mass media sono attirati dagli scioperi prolungati, dai toni forti dello scontro sindacale che inevitabilmente genera l’interesse del politico di turno. Invece, nel settore ortofrutticolo italiano e più in generale in agricoltura, non si fa abbastanza “casino” quando ce ne sarebbe realmente motivo a parte qualche caso eclatante, come i cobas del latte, avvezzi a manifestare in massa appena rilevano problematiche nel mondo lattiero-caseario, fino ad arrivare agli olivicoltori pugliesi che, durante la crisi dello Xylella, si incatenavano alle piante per evitarne l’estirpamento.
Per certi versi occorre imparare dai tassisti, probabilmente la lobby più potente in Italia. Infatti, appena il Governo prova a liberalizzare le licenze, la categoria insorge e paralizza le città bloccando sul nascere ogni tipo di provvedimento. Non equivocatemi, non sto incitando il mondo produttivo siciliano a paralizzare le città dell’Isola, ma ogni tanto è giusto che il mondo produttivo cerchi di farsi sentire, anche alzando la voce o manifestando in massa se vuole ottenere attenzione.
