Ilip, la sostenibilità al primo posto

Zanichelli: «Le tre R al centro dei nostri prodotti»

Ilip, la sostenibilità al primo posto

La sostenibilità è sempre più un driver di acquisto di grande rilevanza. E l’impronta leggera del prodotto si misura anche dal suo packaging, oltre che dalla metodo di coltivazione. Pensare e realizzare imballaggi rinnovabili o riciclabili è nel Dna di Ilip, che ha appena fatto ritorno dalla fiera Fruit Logistica, dove ha presentato le innovative soluzioni per il packaging dedicate al settore ortofrutticolo.

Tra questi il cestino B40 per fragole e frutti delicati, realizzato in R-PET, che si contraddistingue per la sostituzione del pad con micro-bolle adagiato sul fondo della confezione con un pad assorbente in carta, e il cestino protettivo B40 Air Wave in R-PET, 100% riciclabile, che, grazie al fondo bombato ammortizza eventuali urti durante il trasporto e nei punti di vendita senza bisogno dell’inserto assorbente in micro-bolle o in cellulosa.
 

Tra le soluzioni presentate, anche il progetto del dipartimento ricerca & sviluppo “Smart ripe trolley: monitoring the ripening of tropical fruits with Rfid sensors”. Il progetto rappresenta un nuovo sistema per monitorare il processo di maturazione dei frutti tropicali, e in particolare l’avocado, in ambienti industriali. 

“La politica sulla sostenibilità ambientale dei prodotti Ilip è basata su 3 R: Riduzione, Riciclo e Risorse rinnovabili – spiega a IFN Roberto Zanichelli, business development & marketing director dell’azienda. In Ilip ci impegniamo quotidianamente a ridurre l’uso di materie plastiche diminuendo spessore e peso degli imballaggi senza comprometterne le performance. L’alleggerimento per l’eco-design è qualcosa che Ilip persegue da più di un decennio con il suo approccio al packaging Fit4Purpose. Ridurre il peso dell’imballaggio senza comprometterne lo scopo previsto, la sicurezza, la convenienza per il consumatore, l’igiene e la durata di conservazione degli alimenti confezionati, è sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico”.
 

Un altro aspetto fondamentale è il ciclo chiuso che è stato adottato dal gruppo Ilpa, di cui Ilip fa parte integrando verticalmente la supply chain dell’R-Pet. “Tutti gli imballaggi in R-Pet di Ilip sono prodotti, oltre che con bottiglie, anche con cestini e vassoi in Pet riciclati T2T (Tray to Tray) R-Pet, ovvero vassoi in r-PET prodotti riciclando altri vassoi r-PET o PET ® post-consumo, altro elemento innovativo presentato in fiera a Berlino”.

Con la terza R invece si intendono le risorse alternative ai polimeri fossili, come ad esempio le bioplastiche. “Molti prodotti del nostro assortimento – continua Zanichelli – sono realizzati in Pla e Mater-Bi®, quindi compostabili e biodegradabili”. Un matrimonio di lunga durata quello di Ilip con la bioplastica. “La utilizziamo dal 2002 per produrre stoviglie monouso e imballaggi per gastronomia e per frutta e verdura. La vita di questi prodotti finisce nel riciclo organico e il risultato di questo processo è il compost”.

L’azienda di Valsamoggia, in provincia di Bologna, nell’ultimo anno ha puntato poi molto sui prodotti Sprint, nati dal costante impegno di mettere al servizio del cliente esperienza e professionalità per creare soluzioni sempre più calibrate sulle specifiche esigenze. “Si tratta di imballaggi sviluppati strategicamente per dare risposta a necessità specifiche del mercato e che posseggono caratteristiche di design, funzionalità, prestazioni di conservazione che si differenziano dagli standard. Inoltre, Sprint permette di realizzare soluzioni personalizzate per l’imballaggio in tempi ultraridotti rispetto ai normali standard di riferimento. Un prodotto Sprint per esempio è ezy:split, il primo cestino ibrido in plastica riciclata e cartone per il confezionamento di frutta premium. Grazie al supporto in cartoncino che garantisce un’ottima consistenza, abbiamo potuto alleggerire la componente in plastica del 45%.”
 

Il prolungamento della shelf-life non passa infine in secondo piano. “Una soluzione è la versione Bioactive di Life+, l’imballaggio attivo che prolunga la shelf-life del prodotto confezionato, combattendo lo spreco alimentare e che ora sarà adattabile anche a diversi tipi di confezionamento, con coperchio o flowpack, e non solo ai packaging termosaldabili, indirizzato a prodotti delicati come frutti di bosco, ciliegie o pomodorini.”