Il film agricolo esausto diventa una risorsa da riciclare

Il progetto di economia circolare di Aniplast aiuta i produttori nello smaltimento dei teli

Il film agricolo esausto diventa una risorsa da riciclare

Lo smaltimento dei teli di copertura è uno dei grandi problemi delle aziende agricole. Non è raro che i materiali esausti finiscano abbandonati lungo le strade o che alimentino le cosiddette fumarole, ma ci sono esperienze virtuose che dimostrano come percorsi sostenibili siano davvero possibili. È il caso di Aniplast, azienda pugliese specializzata nella produzione di film plastici, che insieme ad altri partner ha dato vita ad un progetto di recupero e riciclo dei film agricoli esausti, come i teloni che coprono i vigneti di uva da tavola.

“Questa iniziativa nasce dall’impegno della nostra azienda per l’ecosostenibilità e come risposta alla problematica legata allo smaltimento dei materiali esausti, che spesso popolano le nostre campagne”. Così Simone Arena, addetto all’export e alla comunicazione di Aniplast, racconta a IFN il proposito del progetto. 
Aniplast vuole inoltre dare una risposta decisa alla campagna denigratoria che ha subito. “Diversi operatori della filiera – evidenzia Nico Difino, responsabile produzione e commerciale dell’azienda pugliese – sostenevano che il nostro materiale non fosse riciclabile a causa di una banda di colore verde di rinforzo. Affermazioni che abbiamo voluto confutare attraverso questo progetto sostenibile”.

Un percorso che, come anticipato, ha coinvolto altre realtà. “La fase di raccolta dei rifiuti – puntualizza Difino - è stata effettuata dalla società Metaplas presso due differenti aziende agricole nelle località di Castellaneta e Bernalda. Dopo le consuete attività di cernita ed eliminazione di eventuali frazioni estranee alle coperture delle serre agricole raccolte presso i clienti di Aniplast, il materiale pressato è stato inviato all’impianto della Plastimontella, realtà industriale specializzata nel riciclo del polietilene”.

“Questo progetto ha così permesso un riutilizzo del nostro materiale – afferma il responsabile commerciale – e la creazione di altri prodotti usati poi nel settore dell’edilizia, favorendo anche la creazione di un nuovo mercato che vedeva protagonista il polietilene rigenerato, donando così valore a quello che precedentemente rappresentava un semplice scarto, facendolo diventare una materia seconda e chiudendo così un ciclo assolutamente sostenibile per l’ambiente che ci circonda”.
Il totale dei beni in PE recuperati all’interno del progetto è stato di 30.850 kg, tutti materiali impiegati in agricoltura. Al termine delle attività operative, i partecipanti al progetto hanno riscontrato un reale beneficio, in termini sia economici che ambientali, proprio per aver attivato una filiera di recupero certificata e tracciata dal Consorzio Ecopolietilene per una tipologia di film in passato oggetto di critiche da parte degli operatori di raccolta rifiuti.