Golden e Granny, il colore soddisfa i produttori veronesi

I paesi del Nord Europa aumentano le richieste

Golden e Granny, il colore soddisfa i produttori veronesi

Golden e Granny Smith già in bella mostra negli scaffali della Gdo pronti per accontentare i consumatori e accompagnarli per tutto l’inverno.
Il prodotto dei meleti del veronese non spicca per dimensioni, come nel resto d’Italia, ma brilla per colore e l’estero apprezza. Da sottolineare le richieste dai paesi scandinavi che iniziano ad aumentare. Per quanto riguarda la Gdo nazionale risultati discreti con il confezionato
Racconta a Ifn l’esordio commerciale Stefano Pezzo, cotitolare della Bragantini Marco e Figli che produce circa 10mila tonnellate di mele l'anno tra Golden, Gala, Granny Smith e varietà "minori" come Red Delicious e Braeburn. “Esordio senza particolari clamori, bisogna attendere un calo termico. I calibri a causa della siccità ci limitano ma siamo soddisfatti del colore e i volumi non mancano”.

Golden e Granny Smith
Dopo l’esordio stagionale ad inizio agosto con la Gala, l’azienda veronese Bragantini parte anche con altre varietà come Golden e Granny Smith.
“La Golden – afferma Pezzo – ha avuto un buon esordio. Inoltre, il nostro prodotto è caratterizzato da un colore chiaro caratteristico che viene molto apprezzato nei mercati esteri. La Granny Smith si presenta con delle ottime caratteristiche organolettiche e un verde chiaro brillante favorito dalle zone pianeggianti in cui cresce, non particolarmente esposte al sole. Il caldo ha inficiato sulle dimensioni delle pomacee…ma questo è un problema generale che dobbiamo affrontare”.
Vendite e frigoconservazione
“I prezzi di vendita sono speculari a quelli dell’anno passato – puntualizza l’imprenditore - ma bisogna fare i conti con i costi dell’energia elettrica e con l’aumento dei costi dei materiali , come l’imballaggio . Sicuramente sarà una campagna tortuosa ma il prodotto è buono e con il calo di temperatura le vendite dovrebbero aumentare”.
Il settore è messo a dura prova dai costi dell’energia elettrica, molti si chiedono come affrontare la frigoconservazione che in un settore energivoro come le pomacee è imprescindibile. Utilizziamo da un decennio i pannelli fotovoltaici sul tetto del nostro stabilimento ma non sono sufficienti a coprire l’intero fabbisogno energetico. 

“Valutiamo delle soluzioni per limitare i costi energetici da sostenere, facciamo parte del gruppo di acquisto di energia capitanato da Fruitimprese Veneto che procurato un ottima condizione contrattuale fino a fine anno ma poi saremo in balia del mercato come tutti. Cercheremo di non farci mancare i materiali vista la carenza degli imballaggi e i ritardi di consegna con tutti i materiali in generale”.