«Far East, grande fermento»

Le impressioni di Apofruit all'Asia Fruit Logistica

«Far East, grande fermento»

C'è un sentiment positivo sui mercati internazionali. Un clima che si era già respirato a Madrid, in occasione di Fruit Attraction, e che si è confermato la settimana scorsa a Bangkok per Asia Fruit Logistica. In Thailandia, tra i diversi gruppi ortofrutticoli italiani presenti, c'era anche Apofruit con il suo brand Solemio, il top di gamma per il Far East.

“Le impressioni sulla fiera sono molto positive – spiegano a IFN Renzo Balestri e Romina Kamel, dell'ufficio commerciale della cooperativa (nella foto di apertura assieme all'agente John Piper e all'operatrice Katy Yu di Taiwan – Dopo due anni di fermo ripartire in una nuova location come Bangkok è una motivazione in più per metterci ancora più convinzione nello sviluppare questi mercati: con la tempesta perfetta causata dalla pandemia, si era fatto poco Oltremare e quindi ci aspettiamo di poter recuperare queste piazze”.

L'estremo oriente può dunque essere una valvola di sfogo per le produzioni italiane. “Anche davanti a piccoli aumenti di produzione il mercato europeo difficilmente riuscirà ad assorbirli – osservano i due manager – visti i chiari di luna di questo momento e l'inflazione galoppante è difficile che il mercato comunitario possa farsi carico dei maggiori volumi europei: quindi è strategico affacciarsi ad Oriente con sempre più convinzione”.

Ma in quali Paesi e con quali prodotti? “Sicuramente con prodotti tradizionali come il kiwi, frutto ormai consolidato su queste piazze – rispondono i commerciali dell'Apofruit – ma anche con referenze nuove come le mele, soprattutto dove i nuovi protocolli possono aiutarci a rafforzare la nostra presenza. Pensiamo ai Taiwan e alla Thailandia, dove ci sono grandi potenzialità. Ci sarebbero altri protocolli da migliorare, come quello con il Vietnam”.

La trasferta Bangkok è stata interessante sotto diversi punti di vista. “Il settore è in fermento, c'è molto interesse per le nuove varietà di mele e per promuoverle – commentano – Anche i colleghi hanno dato un giudizio positivo sulla fiera, sia come affluenza che come contatti: abbiamo notato tanti operatori indiani alla ricerca di kiwi, diversi professionisti di Taiwan, poca Cina, ma c'era da aspettarselo visto che il Dragone si sta chiudendo a riccio nel mercato interno limitando al massimo l'import; e poi tanti player sudamericani. Come è noto sono grandi esportatori – concludono Balestri e Kamel - e hanno l'interesse di sviluppare ulteriormente il Far East”.