Dal campo
Difesa delle piante: in futuro meno molecole, avanzano droni e TEA
Ecco quanto emerso dal convegno "La difesa delle piante tra passato e futuro"
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Si è tenuto la settimana scorsa il convegno "La difesa delle piante tra passato e futuro", organizzato da Giornate Fitopatologiche con il patrocinio del DISTAL (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna). L'evento ha rappresentato un'importante occasione per fare il punto sulle nuove strategie di difesa fitosanitaria, partendo dall'eredità del passato per guardare alle prospettive future.
Il convegno ha evidenziato come il futuro della difesa fitosanitaria sia legato all'innovazione tecnologica e alla sostenibilità. L'impiego di droni, le nuove tecniche di distribuzione e il miglioramento genetico sono strumenti fondamentali per garantire un'agricoltura più efficiente e rispettosa dell'ambiente. Il dialogo tra ricerca, istituzioni e agricoltori sarà cruciale per affrontare le sfide future e costruire un settore agricolo sempre più resiliente.
La revoca in sede europea di prodotti fitosanitari per la difesa delle colture, infatti, è ritenuta una delle criticità più importanti del settore ortofrutticolo, come abbiamo evidenziato in un recente dossier su IFN (clicca qui per approfondire).
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Meno principi attivi ma strumenti all’avanguardia: l'impiego dei droni nella distribuzione fitosanitaria
Paolo Gay, dell'Università di Torino, ha illustrato i vantaggi dell'utilizzo dei droni per la distribuzione dei prodotti fitosanitari. Questi mezzi consentono di ridurre il contatto diretto con il suolo, evitando il calpestio, e permettendo interventi anche in condizioni di terreno difficili. Inoltre, aumentano la sicurezza degli operatori e migliorano l'efficienza operativa. I droni di ultima generazione, dotati di maggiore autonomia e sistemi avanzati di distribuzione, rappresentano un'importante evoluzione in questo ambito. Inoltre, sono mezzi che possono ridurre l’impatto della deriva.
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Mitigazione della deriva e tecniche di distribuzione
Valda Rondelli, dell'Università di Bologna, ha approfondito il tema della dispersione dei prodotti fitosanitari. La deriva può causare perdite fino al 60% del prodotto nelle colture frutticole. Per contrastare questo fenomeno, è fondamentale l'adozione di tecnologie avanzate, come l'impiego di irroratrici con maniche d'aria e sistemi di distribuzione localizzata. L'obiettivo è rendere l'agricoltura sempre più sostenibile, minimizzando l'uso di risorse e riducendo l'impatto ambientale.
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Il ruolo delle TEA nel miglioramento genetico
Silvio Salvi, anch'egli dell'Università di Bologna, ha analizzato le potenzialità delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) nel miglioramento genetico delle piante. Il nuovo Regolamento UE distingue tra le categorie NGT1 e NGT2: le prime riguardano modifiche genetiche che potrebbero avvenire spontaneamente in natura, mentre le seconde sono più simili agli OGM, quindi mutazioni forzate dall'uomo e non possibili in natura. Le TEA potrebbero rappresentare una svolta per l'agricoltura italiana, aumentando la resistenza delle colture ai patogeni e ai parassiti, e offrendo nuove opportunità per la filiera agroalimentare.
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