«Uno squarcio di luce dopo settimane buie»

Lunedì dinamico al Mercato di Pescara con un "ma": «Prezzi alti, poca qualità»

«Uno squarcio di luce dopo settimane buie»
Uno squarcio di luce dopo settimane di buio: ieri al Centro agroalimentare La Valle della Pescara di Cepagatti è stata una giornata dinamica, di intense contrattazioni, che lasciano ben sperare per il periodo clou del mese di dicembre, che da mercoledì 8 in poi dovrebbe finalmente regalare soddisfazioni ai grossisti. "Siamo reduci da una fase depressiva molto accentuata - sottolineava ieri in tarda mattinata il presidente dei grossisti pescaresi Piero Galasso - Vero che novembre è tradizionalmente un mese poco brillante, ma quest'anno lo è stato in maniera particolare", 



"I prezzi, in generale, sono molto alti ma di merce ce n'è poca e di qualità medio-bassa",  l'analisi dell'operatore abruzzese (foto sopra). "Le pere sono introvabili e costano care, le clementine hanno quotazioni superiori alla media del periodo e non sono un granché... Listini sostenuti anche per le arance Navel e per le verdure, costose e pressoché introvabili con  la lattuga sopra 1,50-2 euro il chilo, così come le rape che oltretutto non sono affatto gustose. Tra le altre referenze, il pomodoro Cuore di Bue deve essere venduto tra 2,20 e 2.30 il chilo per riprenderci le spese".

"Di uva non se ne sta vendendo molto", prosegue Galasso. "Quella siciliana è praticamente terminata e la poca rimasta è bruttina; la pugliese mantiene prezzi elevati, attorno ai 2 euro in su per l'apirene". 



Un quadro complicato, ma dopo la giornata di ieri si può sperare. Con cautela: "L'impressione degli ultimi anni è che i consumatori trascurino l'ortofrutta per altri tipi di spese; stimolati da black friday e festività natalizie portano il budget verso altri lidi. Certo, se ci fosse più qualità avremmo qualche problema in meno...".

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