Mercati: novembre nero, speranza dicembre

Affari al lumicino, problemi con i prodotti, incognite; il punto da nord a sud

Mercati: novembre nero, speranza dicembre
Archiviato un novembre "nero", in linea con quello degli scorsi anni e forse anche peggiore, i grossisti confidano nel mese appena iniziato per risollevare le sorti (e i bilanci) delle rispettive aziende. Ma le incognite, e le preoccupazioni, non mancano. Complici situazioni che poco hanno a che fare con le dinamiche commerciali: "Oggi è stato un martedì movimentato, non tanto per l’attività lavorativa quanto per un blitz dell’ispettorato al lavoro, coadiuvato dalle forze dell’ordine, polizia locale e guardia di finanza, che hanno individuato alcune aziende con personale non in regola e quindi sanzionato", spiegava ieri dall'Ortomercato di Milano Salvatore Musso. 

"Ma aldilà di questi controlli che tutelano chi opera nella legalità e investe nella sicurezza sul posto di lavoro, si è assistito al classico martedì scarso nelle contrattazioni e quindi nelle vendite. Novembre -aggiunge Musso - ha fatto registrare, a detta di molti colleghi, un terzo di lavoro in meno rispetto al mese precedente: si confida in una ripresa a dicembre. C’è da dire però, che come ogni anno ci sarà un inizio lento, nella prima decade, vuoi per la festa/ponte dell’8 dicembre che catalizzerà l’interesse dei consumatori per la ricorrenza, vuoi perché la spesa si concentra più verso i regali di Natale e i viaggi che sui beni di largo consumo". 

"Quindi - conclude il grossista milanese - è sopratutto a partire dalla metà del mese che si concentrano le speranze per una ripresa generale nella spesa per i prodotti alimentari: il settore dell’ortofrutta ne dovrebbe beneficiare".



"Ci aspettiamo un aumento dei consumi per le feste di Natale, in particolare per particolari referenze come le clementine, la frutta secca, le brassiche ed i finocchi che dall'8 dicembre dovremmo essere più richieste. La speranza è ovviamente quella che non ci siano restrizioni legate al Covid", testimonia a Italiafruit News Fabio Galliani, venditore di Agribologna presso il Mercato all'ingrosso bolognese.

"Al momento le vendite non corrono, anche perchè i prezzi di frutta e verdura sono mediamente alti. L'unico articolo che costa poco è l'insalata. Sono giorni di mercato pesante e si lavora più che altro alla giornata. I consumatori stanno comprando poco anche a causa degli aumenti di luce, gas e benzina, spese necessarie per vivere e lavorare".

"E' stato un novembre nerissimo - fa presente Giuliano Gigliotti dal Mercato di Catanzaro -  Forse i consumatori risparmiano in vista del Natale, fatto sta che abbiamo registrato prezzi medi bassi e poca vendita". Anche per problemi di qualità: "Alcuni prodotti come i finocchi locali lasciano molto a desiderare in termini di pezzatura e consistenza e non arrivano all'euro il chilo - sottolinea l'operatore calabrese - tanto che facciamo ancora riferimento al prodotto di Avezzano. In generale gli ortaggi sono fermi al palo dopo l'exploit della zucchina di qualche settimana fa che però è velocemente rientrata nei ranghi e nella logica dell'euro il chilo". 

Prospettive per dicembre? "Sono tutto sommato buone: confidiamo che i soldi non spesi a novembre vengano destinati all'ortofrutta in questo mese, anche se è tornato lo spauracchio dei contagi che alimenta incertezze e titubanza", conclude Gigliotti. 



Anche per Silvestro Ferro (azienda Copla), commerciale che opera sul Mercato di Fondi, "le richieste di verdure locali sono blande. Di zucchine ce sono poche, tanto che i prezzi delle produzioni con fiore sono nell'ordine dei 2,5-3 euro il chilo. Le quotazioni tenderanno ad aumentare leggermente nei prossimi giorni, complice il tempo orrendo di queste ultime settimane. Il fiore non presenta infatti una grande tenuta, quindi le quantità si ridurranno ancora".

"L'abbassamento della temperatura di questa settimana mi porta comunque a prevedere che ci sarà presto un maggior interesse per le verdure. Nella piana di Fondi-Sperlonga si stanno raccogliendo, oltre alle zucchine e agli ultimi pomodori, anche bietole, cicorie e ravanelli. L'insalata, al momento, non presenta una grande qualità: il prodotto è molto tenero per via delle condizioni climatiche umide".

Preoccupato per il "meteo impazzito" Cenzo Pisano, operatore e presidente della società di gestione del Centro agroalimentare di Sestu, nel cagliaritano: "E' arrivato un freddo intenso e repentino, con temperature inusuali, attorno agli zero gradi, e continua purtroppo il maltempo che colpisce ormai da settimane la Sardegna", spiega Pisano. "C'è grande timore per il destino delle produzioni in pieno campo, dai carciofi alle carote. E le previsioni del tempo non sono buone. In prospettiva, comunque, ci sforziamo di essere ottimisti anche se non è facile: speriamo dopo l'8 dicembre, che la situazione in mercato cambi. Finora non sta andando affatto bene. Da quanto so, a livello nazionale si salvano solo i colleghi grossisti che esportano".

(Ha collaborato Daniele Bianchi)

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