Nocciole, Ferrero spinge sull'acceleratore

Solo in Umbria altri 1.500 ettari in 5 anni. Piretta: «Lo sviluppo non deve far paura»

Nocciole, Ferrero spinge sull'acceleratore
Il Gruppo Ferrero spinge l'acceleratore sul progetto "Nocciola Italia" partendo dall'Umbria, Regione del Centro dove dal 2018 ad oggi il partner Pro agri – cooperativa della Fattoria Autonoma Tabacchi – ha piantato circa 500 ettari di nuovi noccioleti. L’obiettivo previsto di raggiungere i 700 ettari entro la fine del 2022 sarà molto probabilmente raggiunto, dato che Pro agri pianterà a nocciole altri 100 ettari nelle prossime settimane. Ma c’è una novità ancora più importante che è stata appena annunciata: le due parti si sono accordate per sviluppare ulteriormente il progetto.

“Con Ferrero abbiamo condiviso l’obiettivo di piantare in Umbria altri 1.500 ettari nei prossimi cinque anni. Un obiettivo sfidante che potrà però creare valore per le nostre aziende associate, per la cooperativa e per tutta la collettività della nostra Regione”, ha spiegato Domenico Brugnoni, presidente di Pro agri nell’ambito dell’incontro “Progetto Nocciola Italia, filiera e aggregazione. Chiave di sviluppo sostenibile” che si è svolto nella serata di lunedì 8 novembre a Città di Castello.



“La nostra realtà crede molto in Nocciola Italia e siamo sperandosi che, nel medio-periodo, porterà i frutti per l'intera economia umbra”, ha aggiunto Brugnoni nel ribadire come sia l’approccio di Ferrero ad avere convinto la cooperativa della Fattoria Autonoma Tabacchi. “Di fatto, l’acquisto del nostro prodotto verrà garantito per quasi due decenni con dei parametri che ricerchiamo anche in altre filiere agricole. Parametri che non seguono l’altalena dei prezzi, ma che prendono in considerazione la sostenibilità economica dell’investimento dei produttori”.

“In tutta Italia stiamo costruendo una filiera che guarda ai prossimi 20 anni”, ha sottolineato da parte sua Fabio Piretta, project manager di Ferrero Huzelnut Company. “L’accordo di filiera di lungo periodo è il cuore pulsante del nostro progetto. Un accordo che vuole fare stare in tranquillità chi produce e tutelare chi dovrà acquistare il prodotto in termini sia di volumi che di qualità”.



Il manager ha poi ricordato che “Nocciola Italia” nasce con l’idea di verticalizzare il più possibile la filiera corilicola attraverso il dialogo con gli imprenditori agricoli, stimolando quindi un allargamento della base produttiva rispetto alle regioni storiche del nocciolo (Piemonte, Viterbo e Campania). Per fare ciò, Ferrero ha voluto valorizzare correttamente il lavoro di chi fa aggregazioneE in merito alle preoccupazioni riguardo allo sviluppo internazionale della produzione, Piretta ha invitato gli operatori alla calma: “Nel nostro Paese, la nocciola è quasi sempre cresciuta nel tempo in termini di superfici e volumi consumati. Questo si riscontra anche a livello internazionale, tant’è che negli ultimi 20 anni si è ero possibile lo sviluppo di nuovi mercati che prima non esistevano. Non bisogna quindi spaventarsi di ciò che fanno gli altri. Perchè Ferrero vuole esattamente tutelare chi fa l’investimento nel tempo. Per quanto ci possa essere una espansione globale del nocciolo, il mercato è e sarà in grado di assorbire, anche nel prossimo futuro, i maggiori volumi prodotti”.

L'evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Angelo Frascarelli, presidente dell’Ismea; Daniela Farinelli, professoressa dell'Università degli Studi di Perugia; Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria e Roberto Morroni, assessore dell’agricoltura dell’Umbria. Tutti gli interventi possono essere ascoltati guardando il video sottostante (dal minuto 48 in avanti).


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