Partenza sprint per i pomodori della fascia trasformata

Prezzi all'origine alti per ciliegino e tondo, radicchi ancora giù: i dati Ismea sugli ortaggi

Partenza sprint per i pomodori della fascia trasformata
Partenza sprint per gli ortaggi rossi della "fascia trasformata" siciliana: i primi quantitativi immessi sul circuito commerciale hanno suscitato l'interesse da parte della domanda con quotazioni di esordio che, per i pomodori, sono risultate in forte incremento su base annua; per le zucchine invece il collocamento è risultato meno dinamico a causa della presenza delle ultime quote di pieno campo. E' quanto evidenzia il report Ismea sui prezzi all'origine relativo alla settimana dal 4 al 10 ottobre.

Sostanzialmente stabile il mercato per le patate e per gli spinaci, in ulteriore calo i listini per i radicchi mentre per la lattuga c'è un incremento da attribuire all'ingresso sui mercati del prodotto emiliano romagnolo. Prime contrattazioni per i cavolfiori nel napoletano.  

Per l'indivia la prima settimana di ottobre si è conclusa con un calo delle quotazioni medie frutto dell'uscita dai mercati del prodotto Abruzzese, e dall'ingresso della merce laziale con quotazioni inferiori, anche rispetto all'esordio del 2020. 



Per le lattughe invece il rialzo del listino è attribuibile esclusivamente all'avvio della raccolta del prodotto proveniente dall'areale di Cesena, quotato mediamente con valori superiori rispetto ai restanti areali produttivi. Di contro per le lattughe di origine veneta l'aumento dei quantitativi offerti ha portato ad un ulteriore calo delle quotazioni, ad eccezione della tipologia gentile le cui contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi stabili a fronte di una domanda sostanzialmente in linea con le disponibilità esitate. 

Anche per gli spinaci il rialzo delle quotazioni medie è legato esclusivamente all'esordio sul mercato del prodotto proveniente dall'areale di Cesena, quotato mediamente con valori superiori rispetto alla merce laziale. Per il radicchio ha trovato conferma l'andamento flessivo delle quotazioni già evidenziato nelle precedenti rilevazioni Ismea.  

Stabili le patate: nella maggior parte dei centri di scambio le contrattazioni per il prodotto di prima qualità in uscita da magazzino sono proseguite in maniera regolare e sulla base delle stesse quotazioni della scorsa rilevazione. Il report evidenzia che l'incremento del prezzo medio è da ricondurre esclusivamente alla fine delle contrattazioni per il prodotto in campagna caratterizzato da prezzi mediamente inferiori.  

I limitatissimi quantitativi di cavolfiori campani avviati sui mercati, dal discreto profilo qualitativo, hanno trovato collocamento sulla base di quotazioni d'esordio in calo rispetto a quelle del 2020. Continua regolarmente invece la campagna di raccolta per il prodotto di origine veneta; la maggiore offerta immessa sul mercato ha incontrato una domanda stabile e le contrattazioni si sono concluse sulla base di valori tesi al ribasso.  



Per i fagiolini la prima settimana di ottobre si è conclusa con un calo delle quotazioni medie. Le maggiori flessioni sono state osservate per la merce napoletana, in virtù delle minori richieste pervenute e cuneese, a fronte di uno scadimento qualitativo del prodotto. Sulla piazza di Cesena invece, l'ulteriore decremento osservata è da ricondurre alle maggiori disponibilità immesse sul mercato. In tutti i restanti areali produttivi, sottolinea Ismea, si nota un generale equilibrio tra domanda ed offerta e le quotazioni sono rimaste pressoché stabili. 

Capitolo zucchine: la settimana in esame è stata caratterizzata dall'inizio della campagna di commercializzazione per il prodotto di serra proveniente dall'areale laziale e siciliano a cui si sono affiancate le residue quote di prodotto di pieno campo di provenienza cuneese. Per le zucchine di pieno campo il rialzo delle quotazioni è da attribuire esclusivamente alla fine della campagna di commercializzazione negli areali campani il cui prodotto è stato quotato mediamente ad un prezzo inferiore. Per il prodotto di serra, invece, il prezzo di esordio si è attestato su livelli nettamente inferiori allo scorso anno. 

Poche variazioni nel mercato delle melanzane, con i listini fermi sui valori della precedente rilevazione in gran parte degli areali produttivi. Da segnalare solamente il netto incremento osservato nell'areale salernitano a fronte di una offerta limitata cui è corrisposto l'interesse della domanda. Di contro sulla piazza di Napoli un rallentamento della richiesta ha penalizzato il listino.

E' intanto terminata la campagna di commercializzazione dei peperoni nell'areale pugliese, mentre nei siti produttivi ancora attivi il mercato ha mostrato andamenti contrapposti. Sulla piazza di Latina e per il corno di bue piemontese una offerta in equilibrio con la domanda ha permesso il regolare svolgimento degli scambi sulla base di prezzi stabili. Per le ultime quote di provenienza campana, mette in rilievo sempre Ismea, prezzi in calo nel napoletano in virtù delle minori richieste pervenute. Di contro sulla piazza di Salerno l'immissione sul circuito commerciale di merce dal migliore profilo qualitativo unitamente ad una buona domanda ha favorito il listino. In ritardo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno, nell'areale siciliano hanno avuto inizio i primi stacchi per i peperoni in serra colorati. I limitati quantitativi esitati sui mercati hanno trovato collocamento sulla base di quotazioni simili all'esordio della scorsa campagna.



Infine i pomodori: la settimana è stata caratterizzata dall'esordio sui mercati del prodotto di serra di origine siciliana, in particolare le tipologie ciliegino e tondo liscio rosso a grappolo. La disponibilità sui mercati, particolarmente contenuta, non è riuscita a soddisfare la richiesta e i prezzi si sono posizionati su livelli nettamente superiori all'esordio dello scorso anno. Per le produzioni laziali non si sono osservate variazioni per la tipologia tondo liscio, mentre per il tondo liscio rosso a grappolo un calo della domanda ha determinato la flessione delle quotazioni. Stabili i prezzi nell'areale campano in pieno campo; viceversa, per la merce pugliese, le quantità ormai esigue hanno trovato rapido collocamento sulla base di quotazioni in ulteriore ascesa.

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