Prezzi all'origine, l'andamento di fine estate

Frutti e ortaggi nelle rilevazioni Ismea: in evidenza pomodori, drupacee e pere

Prezzi all'origine, l'andamento di fine estate
La settimana centrale del mese è stata caratterizzata da andamenti variabili ma prezzi all'origine tutto sommato stabili per l'ortofrutta: è quanto emerge dal report Ismea riferito al periodo dal 13 al 19 settembre. Per le colture orticole estive di pieno campo, la cui campagna volge al termine, il mercato ha mostrato vendite regolari e quotazioni poco mosse sulla maggior parte delle piazze monitorate. Solo per le zucchine i listini hanno teso al ribasso a fronte di disponibilità presenti sui mercati in aumento unitamente ad una costante richiesta. Si conferma positivo l'andamento degli scambi per i pomodori: l'offerta in graduale assottigliamento ha intercettato una domanda vivace con quotazioni che hanno mostrato ulteriori incrementi. In calo invece i prezzi dei meloni in virtù delle minori richieste pervenute.



Settimana di contrattazioni regolari per le insalate; le uniche variazioni hanno riguardato la lattuga gentile di provenienza rodigina, il cui prezzo ha evidenziato una nuova flessione a causa dell'abbondante offerta. Per la tipologia cappuccia invece i minori quantitativi esitati hanno trovato rapido collocamento sulla base di quotazioni in aumento. Relativamente ai radicchi, in Abruzzo e sulla piazza di Brondolo i prezzi sono risultati stabili, di contro listini in calo a Rovigo, dove la presenza sui mercati di merce di altre provenienze nazionali ha limitato gli scambi.

In lieve aumento i prezzi all'origine delle patate. A Viterbo, in particolare, i maggiori quantitativi richiesti dalla Gdo hanno reso più spediti gli scambi. Sulle altre piazze monitorate le contrattazioni sono proseguite a ritmi costanti con vendite definite regolari per il periodo.

La settimana centrale di settembre, sottolinea ancora Ismea, è stata caratterizzata dall'esordio sul mercato dei fagiolini di origine salernitana. Il prodotto, dal buon profilo qualitativo, è stato immesso sul mercato con un paio di settimane di ritardo rispetto alla passata stagione ed il prezzo d'esordio si è attestato su valori superiori. Sulle altre piazze monitorate gli scambi sono avvenuti a ritmi regolari a fronte di una domanda interessata. Da segnalare solamente il rialzo registrato per il prodotto di origine veneta dovuto ad un momentaneo rallentamento nella produzione; a Latina, viceversa, al fisiologico aumento dell'offerta si è contrapposta una richiesta stabile e i prezzi hanno teso al ribasso.

Sempre più esigue le scorte di meloni: a Modena e per il prodotto foggiano si è registrato un rallentamento della richiesta unitamente ad uno standard qualitativo non sempre adeguato che hanno determinato il calo delle quotazioni medie. Prezzi grossomodo stabili nel bolognese e per la tipologia Helios Trapanese. Conclusa la campagna di commercializzazione sulla piazza di Salerno.

In flessione i listini delle zucchine. I maggiori volumi presenti sul mercato hanno determinato il calo dei prezzi; solo nell'areale napoletano un generale equilibrio tra domanda e offerta ha permesso alle quotazioni di posizionarsi sugli stessi livelli della settimana precedente.



Ancora sugli scudi i pomodori, oggetto di quotazioni importanti: si vanno progressivamente assottigliando infatti le quote di prodotto immesse sul mercato mentre la domanda si mantiene su livelli soddisfacenti. I maggiori aumenti si sono osservati ancora una volta per le tipologie costoluto, lungo verde e tondo liscio mentre per il San Marzano da sugo, San Marzano insalataro e cuore di bue gli scambi sono avvenuti a ritmi regolari e sulla base di valori in linea a quelli della scorsa settimana. Di contro un assestamento al ribasso è stato rilevato per il ciliegino laziale a fronte di un lieve rallentamento della domanda.

Nessuna particolare variazione per le melanzane e per i peperoni. Per le prime, solo nel napoletano, per la tipologia lunga, si è palesato un arretramento delle quotazioni a causa di una minore richiesta; il mercato nel complesso ha mostrato un generale equilibrio tra domanda ed offerta. Per i secondi, si discosta dalla media l'areale leccese dove si è osservato una flessione a fronte di un rallentamento della domanda. In tutti i restanti areali produttivi gli scambi sono avvenuti a ritmi regolari e sulla base di valori stabili. 

Anche per la frutta Ismea sottolinea che la terza settimana del mese non ha mostrato particolari variazioni rispetto al passato. Si conferma favorevole l'andamento delle vendite per le ultime quote di drupacee, complici le disponibilità sempre più contenute, mentre prosegue la raccolta per l'uva da tavola con quantitativi in incremento e prezzi in ulteriore flessione. Per le pomacee le attività risultano incentrate sulla raccolta e stoccaggio in magazzino del prodotto, con prezzi in campagna al rialzo per le pere, davvero poche.



Nel dettaglio, la campagna di commercializzazione di pesche e nettarine è giunta alle ultime battute con quantitativi in ulteriore calo. Le buone caratteristiche qualitative presentate dal prodotto, unitamente a una domanda sia interna che estera interessata all'acquisto, hanno permesso alla merce di essere veicolata ai prezzi interessanti, tesi a una sostanziale stabilità. Solo per le pesche di provenienza forlivese si è notato a metà settembre un incremento del listino a fronte di volumi ormai esigui.

Per le susine si intensifica e si estende l'attività di raccolta della varietà Angeleno con quantitativi che, sebbene in aumento,  si sono confermati contenuti. Le disponibilità poste sui mercati sono state oggetto nel periodo considerato di una discreta attività di scambio avvenuta sulla base di quotazioni sostanzialmente stabili. Solo nell'areale modenese e per le produzioni del cuneese i listini hanno teso al ribasso a fronte di consumi che questa settimana hanno mostrato un rallentamento. Analogo andamento per le ultime quote di President modenesi e forlivesi le cui quotazioni hanno mostrato flessioni in ragione delle minori richieste pervenute. 

Capitolo uva da tavola: con il prosieguo della raccolta delle varietà più tardive, l'offerta è risultata in progressivo aumento. Sulle piazze pugliesi l'andamento commerciale non ha mostrato significative variazioni rispetto a quanto osservato nella precedente rilevazione; all'incremento dell'offerta si è contrapposta una stabile richiesta, con un lieve calo delle quotazioni. Si è confermato stabile il mercato per le uve siciliane sia in termini di volumi scambiati che di quotazioni fatta eccezione per la Red Globe i cui corsi hanno mostrato una fisiologica flessione per le maggiori disponibilità.  Analogo andamento nel metapontino dove solo per le uve apirene e per la Palieri si è verificato un arretramento delle quotazioni; per colpa di un profilo qualitativo non adeguato le prime, per le maggiori disponibilità la seconda.



Le contrattazioni in campagna delle pere, anche a metà settembre, si sono svolte in un clima di generale interesse e sulla base di prezzi stabili o in aumento. Per quanto riguarda il prodotto da magazzino le vendite hanno continuato ad interessare principalmente la varietà William e le prime partite di Abate Fetel e Kaiser di provenienza Veronese per le quali si è osservata una buona richiesta. I prezzi medi si sono attestati su valori decisamente più alti rispetto alla stessa settimana della precedente campagna di commercializzazione a causa dello scarso livello produttivo. 

Anche per le mele da tavola le attività sono concentrate sulle operazioni di raccolta che in settimana si sono estese alle prime quote di varietà autunno vernine emiliano romagnole e la Stark Delicius di provenienza trentina. Le contrattazioni in campagna si sono svolte in un clima di generale calma e sulla base di quotazioni nel complesso mediamente più alte rispetto allo scorso anno. La commercializzazione del prodotto in uscita da magazzino ha continuato ad interessare prevalentemente la Gala: il collocamento è proseguito regolarmente e sulla base di quotazioni sostanzialmente stabili. Solo nel ravennate e nel ferrarese la maggiore presenza sui mercati di merce di altri areali produttivi ha limitato gli scambi con quotazioni tendenti al ribasso. Al via nelle aree precoci della Campania la raccolta della varietà Annurca: le prime contrattazioni si sono svolte in un clima di generale interesse e sulla base di quotazioni di esordio in incremento per la merce di provenienza casertana ed in linea con lo scorso anno per il prodotto napoletano.

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