Trapianti iniziati, la Sicilia prepara la prossima campagna

Ficili (Donnalucata): nel mercato orticolo speculazioni immotivate

Trapianti iniziati, la Sicilia prepara la prossima campagna
L'orticoltura siciliana sta preparando la prossima campagna: trapianti al via tra tante incognite, perché il comparto vive un momento di forte pressione. Lo spiega a Italiafruit News Paolo Ficili, presidente della cooperativa Donnalucata.

"Riscontriamo grandi difficoltà nel nostro ruolo di fornitori, nel periodo estivo abbiamo sofferto per la mancanza di merce dettata dai trapianti ridotti per paura del caldo e per il brutto ricordo della scorsa annata, dove si erano affrontati seri problemi di vendita e prezzi bassi", analizza l'imprenditore siciliano.


Paolo Ficili, presidente della cooperativa Donnalucata

Donnalucata si è presentata al Macfrut con la sua gamma ortaggi, incontrando clienti e partner in vista della prossima campagna: i trapianti sono iniziati da poco e proseguiranno per tutto il mese di settembre; da novembre, poi, si inizierà a raccogliere. Il pomodoro è al centro dell'attività aziendale, ma anche il cetriolo è una referenza di rilievo.

Da questa stagione, poi, Donnalucata produrrà il suo San Marzano per un'importante catena svizzera. "Ci è stata data la possibilità di uno spazio sulla fornitura di questo pomodoro rosso e siamo determinati a fare bene, rispettando le aspettative di alta qualità della catena per consolidare il lavoro fatto".



Ma quali sono i limiti della produzione orticola siciliana? "Abbiamo carenze che ci impediscono di avere un prodotto standardizzato per gusto e colore durante tutta la stagione produttiva - risponde Ficili - Nel nostro territorio non sono diffuse strutture serricole riscaldate o con luce costante, quindi tech, così non possiamo standardizzare e garantire uniformità. E questo genera anche le problematiche di prezzo: con una qualità costante non ci sarebbe quella guerra dei prezzi che spesso, troppo spesso, si scatena. Sono speculazioni immotivate, ma la confusione è tale da non poter reagire".



Il pomodoro siciliano sta poi affrontando la grande problematica del Tomato Brown virus. "Gli agricoltori sono restii alla produzione delle varietà medio-grandi, quelle che abbiamo sempre prodotto, per il timore che il virus possa colpirle. Così - conclude Paolo Ficili - molti preferiscono orientarsi sui pomodorini, ma così si disequilibra il mercato".

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