Abate, prezzi record nella storia delle pere

Valori tra 1,3 e 1,6 euro/kg. Ma i produttori non fanno reddito

Abate, prezzi record nella storia delle pere
Prezzi mai visti prima per le pere Abate Fétel, le cui raccolte sono ormai terminate. I produttori dell’Emilia-Romagna stanno vendendo i frutti a quotazioni comprese tra 1,3 e 1,6 euro il chilo. Si tratta di valori record nella storia della pericoltura che non consentono comunque alle aziende agricole di generare reddito con questa varietà.

Carlo Della Bella, co-titolare dell’omonima società agricola di Lugo (Ravenna) che coltiva pere su oltre 40 ettari (5 di Abate), sottolinea: “In tutto l’areale del Lughese sono stati raccolti pochissimi quintali di questa varietà. Dopo le gelate della scorsa primavera, i produttori più fortunati potevano contare al massimo su 80-100 quintali per ettaro sulle piante. Lo scarto dell’annata è stato inoltre molto importante a causa della maculatura bruna, del marciume calicino e dei danni da cimice asiatica”.

Malgrado i gravi problemi dell’Abate, il produttore ritiene che la pericolura sia il futuro della pianura lughese: “La pera è la specie più coltivata dalla nostra azienda, rappresentando circa l’85% dell’intera superfice. In futuro continueremo sicuramente a investire sulle pere sia per la forte vocazionalità del nostro areale, non adatto al kiwi, sia per la capacità maturata dalla nostra azienda in più di 30 anni di attività nel settore pericolo. Fino a quando sarà possibile, noi continueremo a fare ciò che sappiamo fare meglio: produrre pere”.



Per le prossime campagne, la società agricola punterà soprattutto sulle varietà William (bianco e rosso), Santa Maria e Angys (foto sopra). “Oltre ad essere una garanzia a livello produttivo, le William offrono sbocchi commerciali alle produzioni di scarto da destinare a industrie di succhi, sciroppi e macedonie – precisa Della Bella – Santa Maria è invece una pera estiva che risulta interessante per il periodo di raccolta e vendita: è una cultivar che dà soddisfazione nei quintali e nei prezzi, a patto che si riesca a tenere a bada il colpo di fuoco. Ci riteniamo soddisfatti anche per le performance produttive e commerciali di Angys, varietà esclusiva di Spreafico che può essere allevata con pochi problemi a livello fitosanitario”.

“Per quanto ci riguarda – conclude – quest’anno la nostra azienda è stata fortunata rispetto alla stragrande maggioranza dei colleghi della provincia di Ravenna. Nei nostri pereti, infatti, la temperatura non è mai scesa sotto i 4 gradi sottozero durante le notti gelide della scorsa primavera. I danni da freddo sono stati limitati, e solo l’Abate ci ha dato risultati negativi. Lo sviluppo della cimice asiatica ci ha un po’ sorpreso, andando a colpire tutte le varietà con danni compresi tra il 15 ed il 20% dei volumi presenti sulle piante”.

Copyright 2021 Italiafruit News