Apofruit, al via la campagna dell'uva senza semi

Apofruit, al via la campagna dell'uva senza semi
Cresce e sta registrando risultati molto interessanti la produzione di uva senza semi da tavola coltivata dai soci produttori di Apofruit Italia concentrati in Puglia, ossia nelle aree del Basso Tarantino (Castellaneta, Palagiano, Ginosa, Palagianello, Metapontino) che fa riferimento al magazzino di lavorazione di Scanzano Ionico, e nel Sud Barese (Noicattaro) che ha come riferimento la struttura cooperativa Op Terra di Bari, che commercializza l’intera produzione attraverso Apofruit e Mediterraneo Group. In totale una produzione di oltre 90 mila quintali, 45 mila per ciascuna area, di ottima uva (rossa, nera e bianca) per il 95 per cento delle varietà senza semi a coltivazione sia biologica che convenzionale con qualche esperienza di biodinamica

“Si tratta – evidenzia Ernesto Fornari, direttore generale del gruppo Apofruit (3200 soci sparsi nelle regioni maggiormente vocate d’Italia) – di una produzione di nuove varietà che assicura un periodo di commercializzazione che va dal 10 di luglio fino alla fine di novembre”.  Una vera rivoluzione rispetto alla produzione senza semi di qualche anno fa concentrata quasi esclusivamente tra il 15 luglio e il 15 agosto.


 
Quattro i costitutori da cui la cooperativa Apofruit ha attinto le varietà in produzione, considerate le migliori oggi in commercio, con caratteristiche di qualità che rappresentano un ottimo viatico per il mercato estero. “È questo, in effetti, il nostro principale mercato di riferimento – aggiunge Fornari - anche se negli ultimi anni anche il mercato italiano ha dimostrato di apprezzare questa tipologia di uva”.  
“Siamo stati tra i primi a scommettere sull’uva senza semi – aggiunge Marcello Guidi, responsabile del mercato estero di Apofruit – e il mercato ci ha dato ragione. In Europa, soprattutto, l’interesse è totale. I principali Paesi importatori sono la Germania e l’Inghilterra, sia attraverso le catene di distribuzione che i mercati all’ingrosso, dove il prodotto viene valorizzato dal marchio Solarelli. Disponiamo di varietà dolci e croccanti che il mercato apprezza e riconosce. Penso alla bianca Autumn Crisp® piuttosto che alle rosse Allison®, Scarlotta® e Timco®”.
 
I due stabilimenti del gruppo Apofruit sono tecnicamente dotati per la realizzazione di varie confezioni, sempre più ecocompatibili, che vanno dai 400 grammi fino a kg. 4,5, in vassoi, cestini in cartone e bauletti, a seconda delle richieste del mercato. “In ottica sempre più green – aggiunge Fornari – negli ultimi anni abbiamo affiancato alle produzioni convenzionali e biologiche le produzioni biodinamiche, con grandi aziende che stanno investendo in questa trasformazione ottenendo un prodotto di ottima qualità. Non è sempre facile trovare grandi aziende che credono in questa nuova filosofia del produrre”.


 
“Altro elemento da non trascurare e che per noi è motivo di orgoglio – evidenzia il direttore generale di Apofruit – è che tutta la nostra produzione si avvale di manodopera gestita attraverso contratti di lavoro regolamentari, sia in campagna che nei magazzini. “Dal punto di vista produttivo – conclude Guidi – ad oggi (29 luglio n.d.r.) le raccolte sono in ritardo di circa una settimana, rispetto al trend consueto, frenate dal caldo, ma la qualità su tutta la gamma si annuncia ottima”.

Fonte: Ufficio stampa Apofruit