«Il fattore Q fa la differenza»

Di Silverio (Caap): richiesta e prezzi ok per i prodotti di calibro maggiore, turismo convalescente

«Il fattore Q fa la differenza»
"Finora è una buona estate, migliore di quella del 2020: la qualità dei prodotti è mediamente buona mentre notiamo un certo movimento sul fronte del turismo, che agevola le vendite". Corrado Di Silverio, grossista e vicepresidente della società di gestione del Centro Agroalimentare Piceno di San Benedetto del Tronto, sintetizza così il trend del Caap. "C'è voglia di vacanza ma i flussi turistici in Riviera sono ancora ridotti, limitati per lo più al fine settimana e alimentati dalla a popolazione locale, quasi che la gente fosse ancora timorosa e cauta negli spostamenti", commenta. 



"Il livello medio di frutta e verdura è interessante, il prodotto di qualità viene apprezzato e alcune referenze come l'anguria performano particolarmente bene. Quanto a pesche e albicocche nottiamo una netta differenza tra il prodotto con il calibro maggiore, molto apprezzato e ben pagato, sebbene  disponibile in quantità ridotto, e il frutto con pezzatura medio piccola". 

Benino anche le verdure, per le quali, aggiunge Di Silverio (nella foto sotto), non ci sono particolari problematiche a livello di offerta, con continuità delle forniture, senza buchi produttivi. "Intendiamoci - aggiunge l'operatore - non si naviga nell'oro e i margini sono quelli che sono, ma se non altro riusciamo a collocare l'ortofrutta senza particolari difficoltà".



Anche la scorsa estate, al Caap, le referenze di prima fascia avevano riscosso molto più successo delle commodity: segno che è proprio sulla bontà, sul gusto, che deve puntare il Made in Italy per fare breccia tra i consumatori, all'ingrosso come al dettaglio.

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