Uva senza semi, i numeri di Apofruit

Superfici e volumi in crescita, remunerazioni interessanti soprattutto per varietà rosse e bio

Uva senza semi, i numeri di Apofruit
Uve senza semi, Apofruit Italia aumenta gli investimenti. E il mercato, nel complesso, risponde bene. Nella scorsa campagna sono stati 34mila i quintali prodotti dai primi di luglio a fine novembre tra frutti a bacca bianca, rossa e nera, varietà precoci e tardive. E' stata soprattutto l’uva rossa - si legge nella newsletter Apofruit - a spuntare quotazioni interessanti: Scarlotta 94 centesimi il chilo per il convenzionale e 1,41 per il bio, Alison 91 centesimi per il convenzionale e 1,50 il bio, Midnight 83 centesimi e 1,71. 



Per le uve bianche, Sugar Crisp ha spuntato rispettivamente 80 centesimi e 1,49 euro il chilo, Autumn Crisp 93 centesimi e 1,50 nel bio. Queste quotazioni riguardano lo sfuso, mentre al prodotto conferito già confezionato vengono riconosciuti 30 centesimi in più.

Coltivata prevalentemente in Puglia, Metaponto e Sicilia, l’uva apirene sta conquistando sempre più consumatori. La scelta di Apofruit di puntare su questa tipologia sta dando i suoi risultati; non  a caso è tra le specie oggetto di potenziamento nel Piano di sviluppo varietale recentemente presentato dalla cooperativa. L'obiettivo è continuare a crescere in superfici per raggiungere in due anni i 50mila quintali. 



Sul fronte commerciale, oltre all'Italia, sono svariati e in aumento gli sbocchi all’estero: insieme ai mercati tradizionali come Regno Unito e Germania, si sta infatti ampliando l’export verso gli Emirati Arabi. 

E tra le aziende conferitrici ce ne sono alcune, come quella di Nicola D'Onghia, la Tenute D'Onghia di Gioa del Colle, che si sta avvicinando alla coltura biodinamica e confida di ottenere già quest’anno la certificazione Verdea: nell’ultima campagna ha conferito ad Apofruit 600 quintali di uva biologica con un prezzo medio di liquidazione di 1,20 euro il chilo.

L'Azienda agricola Giovanni Leogrande di Castellaneta, invece, dedica nove dei 17 ettari complessivi alla coltivazione dell’uva da tavola, in gran parte apirene, esclusivamente convenzionale. Nell'ultima campagna ha conferito circa 1.900 quintali di uva senza semi, bianche, rosse e nere, in gran parte di qualità Extra, che le hanno garantito una media di 90 centesimi al chilo.

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