Funghi, i falsi miti da sfatare

Il biologo Dario Vista individua punti di forza e trend di crescita del prodotto

Funghi, i falsi miti da sfatare
Se la categoria funghi ha conosciuto una crescita importante durante l’anno del Covid, come è emerso durante la nostra diretta facebook con il Consorzio Funghi di Treviso (clicca qui per approfondire), sono ancora tanti i falsi miti da sfatare su questi prodotti.
Il biologo, nutrizionista e volto noto di Striscia la Notizia Dario Vista (in foto sotto) ci ha aiutato a fare un po’ di chiarezza.



- Le proprietà nutrizionali del fungo sono pari a quelle degli altri prodotti ortofrutticoli?
Assolutamente sì, anzi dispiace vedere che queste siano un po’ in secondo piano. I funghi non possono essere considerati organismi vegetali perché hanno una struttura biologica completamente diversa, che si traduce in un proprio assetto nutrizionale. Purtroppo la ricerca scientifica e la divulgazione sui funghi sono ancora un po’ acerbe, forse anche per l’aura di mistero che li avvolge: sono ancora in molti ad aver paura che siano velenosi e della loro tossicità. In realtà i funghi rappresentano la gioia dei nutrizionisti dato che sono composti al 90-95% di acqua, con un alto contenuto di minerali (potassio, zinco, magnesio, rame e vitamina B) e un basso residuo secco (5-10%). Inoltre sono ricchi di betaglucani, fibre che favoriscono la produzione di colestereolo buono (Hdl) e utili per le difese immunitarie e nella gestione del transito intestinale. Poi le proprietà nutrizionali variano da specie a specie: per esempio i gallinacci gialli sono di questo colore per il loro alto quantitativo di carotenoidi. Dobbiamo solo impararli a conoscere.


-Parliamo di modalità di consumo: i consumatori sanno come preparare i funghi?
Diciamo che i consumatori sono un po’ confusi su come utilizzare i funghi, in realtà questi rappresentano un ottimo prodotto sia a livello di condimento di primo piatto o come contorno di un secondo piatto proteico. Ma partiamo dalle basi, perché sono ancora molti quelli che pensano che il fungo non vada lavato prima del consumo. Alle basi di questa idea, c’è la convinzione che il prodotto si possa contaminare. In realtà il fungo va lavato perché presenta una superficie caratterizzata da agenti esterni e batteri. Il suo lavaggio deve essere rapido ed eseguito poco prima dell’uso anche con una veloce spazzolata sotto l’acqua. Questo prodotto non teme l’umidità e la ‘bava’ che si forma a contatto con l’acqua rappresenta una sua difesa idrorepellente che non ci deve far paura.

-Come comportarsi per conservazione e cottura?
Per quanto riguarda la conservazione, tenere i funghi in casa in un sacchetto di carta è una scelta ottimale. Relativamente alla cottura, si possono anche mangiare crudi ma è sempre meglio cuocerli: all’interno dei funghi si ritrovano dei composti come la chitina, che sotto i 13-14 anni di età non digeriamo perché non possediamo i giusti enzimi. Questi composti vengono degradati con la cottura, anzi si può procedere anche con una lunga cottura perché i sali minerali di cui sono composti non ne risentono. Esistono tantissimi modi di cucinare i funghi: in padella, alla piastra, sfumandoli con il vino; basta lasciare spazio alla fantasia.



-Su quali aspetti comunicativi si può puntare per valorizzare i funghi? 
Sicuramente sul packaging: in virtù dell’emergenza si può rivelare un aspetto fondamentale per sradicare determinate paure insite nei consumatori, come la tossicità e la contagiosità del prodotto. Le confezioni rassicurano tantissimo il consumatore, anche se andrebbe educato verso la realtà dei fatti, ovvero che i funghi sono un prodotto assolutamente sicuro.
Un altro aspetto interessante per comunicare la categoria, è riprendere il fascino medievale delle varietà dei prodotti, magari partendo dai nomi antichi: per esempio chiamare lo champignon Agaricus Bisporus, il finferlo Cantharellus cibarius e il cardoncello come Pleurotus eryngii. E’ importante continuare a fare divulgazione per questo prodotto, a cui sono associate più paure che consapevolezza dei benefici. L’alimento fungo piace, sarebbe un peccato limitarne il consumo per ragioni insensate.

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