Melone, l'estate parte con il piede sbagliato

Prezzi bassi, poca richiesta, qualche limite qualitativo. I commenti

Melone, l'estate parte con il piede sbagliato
La fine del maltempo e l'arrivo del caldo - in perfetta concomitanza con il solstizio d'estate - non bastano a rilanciare le vendite e i prezzi del melone. Almeno per ora. "Qualche lieve segnale positivo c'è, ma ancora non si può parlare di ripresa", la sintesi di Pietro Ciardiello, direttore di Coop Sole. "C'è da dire che al sud le condizioni meteo non sono ancora ottimali e ciò sicuramente influenza una campagna destinata a essere caratterizzata da volumi piuttosto contenuti in virtù di una resa media inferiore a quella dello scorso anno". 

"Nel 2019 la stagione del melone di Coop Sole si era rivelata eccezionale, quest'anno è più difficile", prosegue Ciardiello. "Le richieste sono state elevate fino al 2 giugno poi abbiamo notato un graduale calo anche per l'anguria. C'è stata una sorta di cambio di passo nei consumi, oggi modesti per tutta la frutta estiva, compresa quella a nocciolo". Sostanzialmente tranquilla la campagna dei piccoli frutti, altro cavallo di battaglia della cooperativa con quartier generale nel casertano: "Sono prodotti destinati per lo più all'estero, stiamo lavorando abbastanza bene e anche il mercato interno non delude, pur senza exploit". 



Sul mercato oggi sono presenti meloni di diversa provenienza e varietà; soprattutto per le aree dove si sta concludendo la raccolta, si registrano alcuni problemi legati al gusto con una qualità non sempre all'altezza delle aspettative del consumatore.

E' forse anche per questo che i listini regalano poche soddisfazioni a monte della filiera, ingrosso compreso: "Siamo delusi, considerando che ci siamo lasciati alle spalle il brutto tempo e il sole è entrato prepotentemente nelle nostre giornate, i listini e le vendite appaiono decisamente sottotono", spiega dall'Ortomercato di Milano Salvatore Musso di Masterfruit Srl. 



"Anche oggi - ieri per chi legge ndr - il melone di fascia medio alto è stato venduto a una media di 50-60 centesimi il chilo a fronte di aspettative di almeno un euro; buona parte dei prodotti inoltre sono rimasti invenduti. Ci auguriamo si tratti di uno strascico della scorsa settimana, i primi segnali di ripresa dovrebbero arrivare nei prossimi giorni... Ci riproveremo nei prossimi giorni, confidando in un incremento di transazioni e quotazioni".

Le difficoltà del melone trovano conferma dai dati Ismea: nella settimana dall'8 al 14 giugno il prezzo medio alla produzione (87 centesimi il chilo) era calato del 20% rispetto alla precedente mentre la flessione sull'analogo periodo dell'anno precedente sfiora il 10%. E nella seconda metà di giugno, la situazione non è affatto migliorata, anzi.

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