Concimi, finalmente torna il sereno

Caterini (Yara): «Riprendiamo la produzione ma resta l'incognita gas»

Concimi, finalmente torna il sereno

Il 2022 verrà ricordato dagli agricoltori come l’anno degli aumenti: dall’energia agli imballaggi, dai trasporti ai mezzi tecnici, non c’è infatti fattore produttivo che sia rimasto immune dai rincari, ai quali purtroppo non sempre ha fatto seguito un riconoscimento economico da parte delle fasi più a valle della filiera. Simbolo di questo periodo difficile è senza dubbio l’urea, un fertilizzante fondamentale per tutte le produzioni, che ha toccato le quotazioni record di 1.000 euro a tonnellata, spinto dai prezzi del gas.

A dare un po’ di speranza per il 2023 è Francesco Caterini, direttore generale di Yara Italia, tra i principali player mondiali dei concimi, che ha fermato la produzione di urea nel suo impianto di Ferrara a giugno 2022 proprio per i costi energetici insostenibili. “Grazie all’abbassamento delle quotazioni del gas contiamo di riprendere la produzione a Ferrara nella seconda metà di marzo” ha dichiarato a IFN il manager. Il sito, capace di produrre oltre 45mila tonnellate di urea al mese, contribuirà ad un raffreddamento dei prezzi dei concimi azotati, già in calo di circa il 40% rispetto ai massimi del 2022.”

Un calo che però non è detto che gli agricoltori sperimenteranno subito: “I rivenditori che nel 2022 hanno fatto scorta di concimi a prezzi alti per garantire le forniture sono impossibilitati ad abbassare i prezzi nel breve periodo” - afferma Caterini – “tuttavia, con lo stabilizzarsi del mercato del gas in primavera la produzione europea dovrebbe tornare a pieno regime, portando a un calo strutturale dei costi dei fertilizzanti”. 
 

Una situazione, dunque, che presenta ancora margini di incertezza, legata com’è all’andamento dei prezzi dell’energia alla Borsa di Amsterdam, e che, quindi, lascia qualche interrogativo aperto per il prossimo autunno. Il caro concimi ha causato un calo dei volumi di vendita nel 2022 di oltre il 20% nel mercato italiano. Yara però guarda oltre la congiuntura: “La riduzione dell’uso dei concimi è uno degli obiettivi della Farm To Fork. La crisi energetica ha solo accelerato un processo già avviato” - ricorda Caterini –. “In Yara abbiamo raccolto la sfida, puntando sulla ricerca per migliorare la qualità e l’efficienza dei fertilizzanti nell’ottica di un’agricoltura sempre più rispettosa dell’ambiente”. 

Uno dei driver dell’innovazione è rendere i nutrienti sempre più disponibili per la pianta. Va proprio in questa direzione la nuova linea YaraMila NUTRI, NPK rivestititi con acidi umici e fulvici. “Questa soluzione migliora l’efficienza d’uso dei nutrienti e rende al contempo la coltura più resistente agli stress abiotici, come quelli termici; i risultati delle prime prove sono stati oltre ogni aspettativa”.  
 

Un uso più responsabile della chimica è fondamentale per riguadagnare la fiducia dei consumatori, spesso diffidenti sulle pratiche di coltivazione. Per Caterini è necessario comunicare meglio il ruolo di una concimazione responsabile: “Come filiera, dobbiamo spiegare al consumatore che la chimica è una componente essenziale dell’agricoltura, che va usata con giudizio ma non demonizzata. La scoperta della sintesi dell’ammoniaca ha permesso un miglioramento enorme delle rese agricole, contribuendo a salvare secondo le stime degli scienziati oltre 2 miliardi di vite”. 

Ha collaborato Alessandro Iasevoli